14/05/2024

Da lunedì 17 maggio si aprono le prenotazioni delle vaccinazioni anti COVID-19 per i cittadini nella fascia di età compresa dai nati nel 1981, indifferentemente se hanno compiuto o meno i 40 anni, in su.

Anche in Friuli Venezia Giulia, a seguito del parere del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) nazionale per l’emergenza Coronavirus, si parte con la vaccinazione della popolazione sempre più giovane e inoltre l’intervallo tra la prima e la seconda dose dei vaccini mRna sarà esteso entro i 42 giorni.

Le prenotazioni si possono effettuare attraverso il Call center regionale (0434 223522), gli sportelli CUP, le farmacie abilitate e la WEB APP. Tramite gli stessi servizio, le persone di qualsiasi fascia d’età che già si sono prenotate in precedenza potranno, se lo vorranno, chiedere di anticipare la data di vaccinazione.

La campagna vaccinale inoltre prosegue per tutte le persone di età compresa tra 18 e 59 anni con patologie croniche e si procede parallelamente con la prenotazione e prima somministrazione nei confronti delle persone appartenenti: al personale scolastico e universitario docente e non docente, agli educatori e addetti dei centri estivi; alle Forze di polizia, Forze armate, Guardia di finanza, Vigili del fuoco impiegate nel contrasto e contenimento dell’emergenza COVID-19 o in servizi prioritari di ordine pubblico, di soccorso o di protezione civile; organizzazioni di volontariato della Protezione civile impiegate in prima linea a supporto delle attività di contrasto e contenimento dell’emergenza COVID-19; al personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli non ancora sottoposto alla prima somministrazione che svolge ex lege, con funzioni di polizia giudiziaria, esclusive attività negli spazi doganali, costantemente impiegato in servizi essenziali anche per il contrasto del fenomeno pandemico; al personale sanitario e non sanitario che presta servizio presso strutture sanitarie pubbliche e private non ancora vaccinato.

Al momento della vaccinazione i cittadini con patologia devono portare documentazione attestante la patologia (ad esempio: tessera sanitaria con codice esenzione, lettera dimissione, diagnosi specialistica, certificato del medico di medicina generale, piano terapeutico, etc.), gli appartenenti alle Forze di polizia, Protezione civile, Agenzia delle Dogane, personale scolastico e universitario, educatori e personale sanitario, devono consegnare l’autocertificazione compilata.

Restano immodificate le altre disposizioni previste dall’Ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021 del Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19, pertanto proseguono le vaccinazioni con priorità per le fasce di età a maggior rischio, dai 60 anni compiuti, per le persone fragili e loro familiari, operatori sanitari e soggetti appartenenti alle altre categorie dei “servizi essenziali” che abbiano già ricevuto la prima dose, indipendentemente dall’età.

Nei giorni scorsi è uscito dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) il quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 in cui vengono spiegati tutti i dati raccolti e analizzati, dal quale emerge che ci sono probabilità infinitamente basse di sviluppare una reazione avversa. Tutti i vaccini possono generare sintomi quale febbre o indolenzimento per un paio di giorni, ma è interessante sapere che, riguardo alla possibilità di morte dopo il vaccino, il tasso di segnalazione dei casi con esito fatale registrato in Italia è di 1,23 su 100mila dosi per tutti i vaccini, senza distinzione. Nello specifico, queste le morti segnalate complessivamente a seguito di inoculazione di Pfizer Comirnaty sono state 150 (pari allo 0,00117 %), con Moderna mRNA-1273 39 decessi (3,05 su 100mila quindi lo 0,00305 %) e con il vaccino tanto spaventoso di AstraZeneca Vaxzevria 34 decessi (0,85 su 100mila praticamente lo 0,00085 %).

Forse oltre alle fake news dovremmo prestare attenzione alle notizie non dette o incomplete.

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