Un edificio storico centrale di Udine, da anni in stato di degrado, ritorna ad essere funzionale grazie ad un investimento di 300 mila euro, provenienti dal progetto Pisus, quindi senza gravare sulle casse comunali. Ad essere ristrutturate e riportate in attività sono le latrine di vicolo Brovedan, risalenti al 1939, e che furono costruite a dieci anni (1903) di distanza da quelle già presenti in altre zone centrali della città. La ditta Giannino Di Betta di Nimis ha lavorato per 10 mesi, recuperando interamente gli ambienti. In linea con gli standard di ormai molte città europee, i nuovi bagni pubblici sono dotati anche di un fasciatoio e di un’area utilizzabile per l’allattamento e questo sarà il primo dei punti allattamento che l’amministrazione vuole realizzare nel centro storico, ha sottolineato l’assessore Pierenrico Scalettaris, presente all’inaugurazione, insieme al sindaco Furio Honsell, all’onorevole Gianna Malisani e all’assessore Alessandro Venanzi.
E’ stata migliorata anche l’illuminazione pubblica dei due androni che conducono al vicolo e telecamere che controllano le aree di accesso alle latrine.
Contestualmente a questo intervento il Comune ha installato anche un ulteriore bagno autopulente in Largo Ospedale Vecchio, al servizio degli eventi ospitati nell’ex chiesa di San Francesco. I nuovi bagni pubblici sono tutti accessibili ai disabili e sono stati realizzati con una moderna tecnologia automatizzata di pulizia e igienizzazione del pavimento e dei sanitari dopo ogni accesso.
L’orario di apertura è previsto 24 ore su 24 ore in Largo Ospedale Vecchio e invece dalle 7 alle 22 in vicolo Brovedan. I locali non necessiteranno di presidio continuativo, dal momento che l’accesso è regolato tramite una pulsantiera esterna ed è gratuito per i possessori di Carta Regionale dei Servizi (Tessera Sanitaria) inserendo la tessera nell’apposito lettore. In assenza della Carta Regionale, invece, sarà necessario inserire una moneta da 0,50 euro.