01/02/2025

Si è tenuto  a Palazzo D’Aronco di Udine un incontro tra l’Assessore all’ambiente del Comune di Udine Silvana Olivotto, la Dottoressa Raffaella Midolini, Presidente della società IFIM srl del Gruppo Midolini, l’Ing. Andrea Pittolo del Gruppo Midolini e l’Ing. Enrico Dazzan (Studio Archimeccanica) per fare il punto sull’intervento relativo alla riqualificazione del Comprensorio IFIM all’interno del Parco del Torre, in Comune di Udine nel quartiere di San Gottardo.

In attesa di ottenere dalla Conferenza dei Servizi l’autorizzazione definitiva prevista dalla legge sulle energie rinnovabili dell’impianto fotovoltaico progettato sulla superficie della ex discarica di San Gottardo, chiusa nel 2014 ed attualmente in fase di post-gestione per 30 anni, i rappresentanti di Ifim e del Gruppo Midolini hanno presentato all’Assessore l’ambizioso progetto che partirà entro l’anno e si svilupperà in più fasi.

L’intero progetto prevede la riqualificazione del comprensorio di proprietà Ifim a San Gottardo (circa 40 ettari di terreni), di cui l’impianto fotovoltaico in progetto costituisce solo una parte.  

La prima fase prevede la rimozione dell’eternit attualmente presente sulle coperture dei fabbricati esistenti entro l’area; seguirà l’apertura all’interno del comprensorio di due aree verdi attrezzate, una a nord e una a sud, che segneranno di fatto i due accessi all’area e nelle quali verranno installate le opere realizzate con materiale riciclato da dieci artisti di strada del  territorio, in memoria di Lino Midolini, mecenate ed esperto d’arte soprattutto friulana.  Si proseguirà quindi con l’installazione dell’impianto fotovoltaico sul corpo della ex discarica di RSU e con l’installazione di colonnine per la ricarica delle biciclette elettriche.  Si proseguirà ulteriormente con la realizzazione di un impianto a geoscambio a circuito chiuso (geotermia a bassa entalpia) per la produzione di energia termica, che sarà interrato nell’invaso attualmente presente nell’area (ex cava di inerti), senza la necessità di effettuare alcun ulteriore scavo. L’attuale corpo di cava, quindi, sarà riempito con materiale idoneo (oggetto di studio e ricerca da parte dell’Università degli Studi di Udine – Prof. Stefano Maschio), fino alla quota originaria del piano campagna e ripristinato alle condizioni originarie (prati e boschi di golena).

Tale impianto (progetto che sarà sviluppato in collaborazione con l’ing Patrizio Rigo), inoltre, rappresenterà un “progetto pilota” , il primo in Regione, per la sperimentazione di un teleriscaldamento freddo per il condizionamento sia estivo che invernale degli edifici direzionali della Ifim Srl presenti all’interno dell’area. Nel progetto di riqualificazione dell’intera area, inoltre, si prevede di recuperare i fabbricati industriali attualmente in disuso (vecchi impianti di trattamento degli inerti) nella prospettiva di attribuire loro nuove destinazioni funzionali compatibili con lo sviluppo del Parco del Torre.

“Con questo recupero Udine si sta dimostrando ancora una volta un modello nell’ambito della sostenibilità ambientale e della qualità della vita. Assieme al Parco del Cormor, che verrà ampliato fino a collegare via Martignacco e viale Venezia sfiorando il centro cittadino, e alla creazione del bosco urbano sul terreno dell’ex Caserma Piave, il Parco del Torre diventerà un vero e proprio punto di riferimento per gli udinesi che avranno a disposizione non solo un polmone verde per dedicarsi alle attività all’aria aperta ma anche uno spazio di incontro, in cui verranno organizzati eventi, mostre e iniziative”, ha sottolineato l’Assessore Olivotto,  che ha ringraziato  il Gruppo Midolini per il coraggio, per lo spirito pionieristico con cui ha definito questo progetto e per l’attenzione che sta dimostrando verso la città.

“Si ritiene – ha spiegato la dott.ssa Raffaella Midolini a nome dell’omonimo gruppo – che la presente proposta di riqualificazione e valorizzazione possa rappresentare una vera e propria opportunità, sia per il territorio in generale, inteso come Amministrazione Comunale, che come cittadinanza. . Il progetto unisce la sostenibilità ambientale, rappresentata dalla produzione di energia rinnovabile e dal ripristino dell’area a condizioni di maggiore naturalità, alla dimensione sociale relativa al recupero di un’area attualmente non fruibile. L’obiettivo finale è infatti quello di restituire al quartiere e alla città uno spazio verde all’interno della città che sia capace di attirare famiglie, giovani, appassionati di sport.”

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