Contraccolpi immediati sulle industrie friulane della componentistica che sono fornitrici di Volkswagen non si riscontrano ancora, ma restano le preoccupazioni e l’incertezza per il futuro in relazione alle reazioni del mercato di fronte allo scandalo della manipolazione delle emissioni inquinanti ed alle misure di carattere produttivo ed organizzativo che saranno adottate dalla casa automobilistica tedesca, nonché alle conseguenze sul piano legale e regolatorio. Lo sottolinea il Presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon che ricorda come lo scandalo Volkswagen, per l’importanza dell’azienda in Germania e nel mondo, primario riferimento del mercato automobilistico e dell’indotto, abbia implicazioni dirette in primo luogo sul piano reputazionale e della fiducia. Le conseguenze sul piano economico – produttivo sono temute in relazione ai riflessi sugli acquisti di auto anche se risultano per ora difficilmente quantificabili”.
“Per il peso che l’industria automobilistica ha nella dinamica dell’economia anche regionale, con particolare riguardo alla filiera dell’automotive presente in regione e radicata nella nostra provincia, gli effetti possono essere rilevanti, prosegue Tonon. Gli ordini ai fornitori vengono emessi solitamente dalla casa madre di settimana in settimana e per ora risultano confermati.
Nelle prossime settimane si verificherà se ci saranno conseguenze. I maggiori timori sono espressi da quelle industrie che forniscono componentistica per le auto Volkswagen destinate al mercato statunitense. La situazione va mantenuta sotto controllo – questo è l’auspicio del Presidente Tonon – per salvaguardare il potenziale produttivo delle industrie che potrebbero esservi coinvolte”. “Oltre agli effetti diretti sull’industria della componentistica non si possono escludere conseguenze più ampie sulle aspettative degli investitori e dei consumatori.
Il recupero dei livelli produttivi che ha contrassegnato gli ultimi mesi è stato determinato anche dal cambio delle aspettative legato al ritorno della fiducia. Il rischio di un avvitamento delle aspettative non può essere trascurato proprio per le dimensioni internazionali del caso Volkswagen. Inoltre vanno tenute presenti le possibili ripercussioni sulla tenuta del mercato tedesco che rappresenta il principale cliente delle esportazioni sia regionali che provinciali con una quota sul totale del 15 per cento: infatti nei momenti di incertezza l’indice di fiducia espresso dal mercato tedesco genera una diminuzione dei consumi e, di conseguenza, degli ordinativi in Italia. Per questo è importante, conclude il Presidente Tonon, che vengano adottate rapidamente le misure idonee a ripristinare la fiducia del mercato sia sul piano della rapida e definitiva soluzione del problema delle emissioni sia sul piano della regolamentazione”.