Nuovo ed importante capitolo dell’inchiesta sulla strage ERASMUS accaduta nel marzo del 2016 in Spagna. La Corte di Appello di Tarragona ha notificato il 18 aprile la decisione di respingere il ricorso presentato dagli avvocati dell’autista del pullman con il quale si faceva opposizione alla riapertura delle indagini, ordinata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Amposta.
L’inchiesta era stata archiviata l’8 novembre dello scorso anno dal Giudice Istruttore Granell Rul, che aveva sostituto il primo magistrato assegnatario dell’indagine, in quanto aveva ritenuto la condotta dell’autista del pullman non di gravità tale da potersi considerare penalmente rilevante, almeno secondo il codice penale spagnolo.
Contro la decisione di archiviazione presentarono ricorso gli avvocati spagnoli delle famiglie delel vittime, ottenendo il 9 gennaio 2017 dal nuovo giudice di Amposta, che aveva nel frattempo sostituto Granell Rul, la revoca dell’archiviazione del processo penale, con la ripartenza delle indagini e un nuovo interrogatorio per l’autista.
Il riavvio del procedimento è stato impugnato dal legale dell’autista il quale nel frattempo, interrogato il 3 febbraio 2017, si è della facoltà di non rispondere alle domande dell’accusa, limitandosi a rispondere unicamente alle domande del suo legale.
In quella sede l’autista Santiago Rodriguez Jimenez ha cambiato completamente rotta rispetto alle dichiarazioni iniziali relative ad un suo colpo di sonno all’origine del tragico incidente che si portò via la giovani vite di tredici studentesse ERASMUS. L’autista ha, invece, attribuito la causa del sinistro al funzionamento difettoso del sistema di frenatura del pullman, cosa che però è stata categoricamente esclusa dalla perizia effettuata dalla polizia spagnola.
” La decisione della Corte d’appello di respingere il ricorso del legale dell’autista sulla quale nutrivamo la massima fiducia – commenta l’avvocato pordenonese Cesare Perosa, che rappresenta i familiari di Elisa Valent – è stata accolta con grande soddisfazione dalle famiglie delle vittime, che si sentono come liberate da un grosso peso e intravedono ora la possibilità concreta che venga finalmente individuato il responsabile della tragedia che le ha colpite.
Nello stesso tempo la decisione rafforza ancor di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, la bontà della decisione presa all’unanimità dalle famiglie di avviare le cause civili per il risarcimento dei danni davanti ai Tribunali italiani, il che avverrà nelle prossime settimane”.