L’assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, a Udine nella sede della Regione, ha illustrato il programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza dedicato ai 17 corpi di polizia locale per il 2019.
“Investiamo ingenti risorse sulla sicurezza della nostra regione, oltre 33 milioni di euro nel triennio; lo abbiamo già dimostrato con gli stanziamenti in legge di Stabilità e lo confermiamo anche con l’approvazione del programma sicurezza da parte del comitato tecnico dei comandanti dei corpi di polizia locale che, per il 2019, prevede finanziamenti di parte capitale per 3 mln di euro e di parte corrente per 1 mln e 400 mila euro. A queste risorse si aggiungono, inoltre, i 3,5 mln del fondo sulla sicurezza rivolto a tutti i Comuni”.
I 3mln di euro vengono suddivisi in interventi prioritari e non prioritari (1,8 mln e 1,2 mln): fra i primi rientrano gli impianti di videosorveglianza e i sistemi di lettura targhe, l’armamento per la polizia locale e le sedi di polizia locale mentre per gli interventi non prioritari vi sono sia quelli prioritari sia le dotazioni tecnico strumentali, veicoli a motore e il potenziamento di diversi servizi fra cui quelli informatici.
“Si tratta di una prima importante modifica rispetto al passato che tiene conto sia delle esigenze dei Comuni di poter disporre di una certa autonomia nell’utilizzo delle risorse sia dell’amministrazione regionale di poter stabilire le linee di indirizzo” ha aggiunto l’esponente della Giunta Fedriga.
Il criterio di riparto per gli interventi prioritari dei 17 comandi di polizia locale prevede 970 mila euro suddivisi in una quota fissa di 50mila euro per tutti i Comuni che sale a 80mila euro per i capoluoghi di provincia; 747 mila euro suddivisi in base alla popolazione residente e 83 mila per numero di operatori.
“Se verranno utilizzate queste prime risorse – ha continuato Roberti – i Comuni potranno accedere a quelle destinate agli interventi non prioritari”.
La parte corrente (1,4 mln) è invece suddivisa in 900mila euro per l’ordinaria amministrazione ripartiti secondo una quota fissa e in base ad una quota proporzionale alla popolazione residente e 500mila euro a bando per tutti i Comuni su progetti specifici volti al contrasto di mirati fenomeni criminosi.
“La quota fissa è stata scelta – ha precisato Roberti – per non penalizzare i piccoli Comuni poco popolati che hanno necessità di investire sul territorio e di installare o implementare i sistemi di videosorveglianza. Nelle aree di confine, ad esempio, questi sistemi sono particolarmente importanti per presidiare gli accessi in regione”.
A queste risorse, si aggiunge il fondo sulla sicurezza che conta su una dotazione di 3,5 mln di euro a favore di tutti i Comuni. La ripartizione prevede una quota fissa pari a 10 mila euro e la restante parte suddivisa in quota proporzionale alla popolazione residente. Roberti ha spiegato che la Regione trasferirà, all’Ente che ne farà richiesta, la quota parte e per i Comuni in cui è presente un corpo di polizia locale, per i contributi a privati, dovrà essere pubblicato un bando in base alle linee di indirizzo regionali con gli interventi finanziabili.
“I Comuni in cui non vi è la presenza del Corpo di polizia locale – ha indicato Roberti -, con la quota fissa, non riceveranno mai meno di 10mila euro per dare una risposta concreta al territorio”.
Roberti ha poi informato sulla volontà di rivedere la legge regionale 9 del 2009: “dieci anni fa è stata una buona norma ma nel tempo è stata svuotata di contenuti; va quindi riformata e su questo stiamo lavorando”.