Senza tanta pubblicità, quasi senza promozione, hanno il pienone in ogni sala. Sono il collettivo TSU (Teatro Sosta Urbana) e i musicisti di The High Jackers, insieme al disegnatore Paolo Cossi.
Presentano uno spettacolo appassionante e soprattutto innovativo, tratto da un testo di Stiefin Morat che contiene diverse storielle. Il regista ha suddiviso in tre spettacoli con diversi episodi ognuno. Ora stanno mettendo in scena la seconda parte che lo scorso fine settimana è stato presentato a Palazzolo dello Stella (UD) e replicato a San Vito al Tagliamento (PN) mercoledì 5 febbraio, a Sedegliano venerdì 8 e a Comeglians (UD) venerdì 15 febbraio 2019.
Con il regista Andrea Collavino, ci sono Caterina Di Fant, Lucia Linda, Nicoletta Oscuro, Michele Polo, Federico Scridel, Micol Sperandio, Valentina Rivelli, Aida Talliente, mentre sullo sfondo, suonano dal vivo e producono effetti sonori il gruppo musicale di THE HIGH JACKERS.
Sul palco inizialmente si vedono una presentatrice seduta all’estrema destra, mentre un scrivania con luce da tavolo ospita Paolo Cossi. Lei introduce Federico Scridel che inizialmente riepiloga la puntata precedente.
Il fumettista Cossi inizia a disegnare, come fosse estraniato dal caos che generano sul palco, ma in realtà è la chiave che consente di collegare i dialoghi, anche qualora si perdesse il senso di qualche parola in friulano che, come sappiamo bene, si differenzia notevolmente in funzione delle zone.
Tutto il testo è in friulano, ma un linguaggio moderno, quello che utilizzano i giovani, anche speriamo siano distanti dalle esperienze dei personaggi: drogati, carcerati, ubriaconi e personaggi strani vivono vicende fantasiose, ma rappresentano tutto con idioma credibile perché attuale. Alle volte la presentatrice annuncia in “friulitaliano” oppure ci sono commenti in “Friulinglese”. Ridere da mal di pancia. Non anticipiamo troppo sulla trama per due motivi: primo ci saranno altri spettacoli in calendario e non è il caso di rovinare le sorprese; secondo non vorremmo aver compreso male certi colloqui in friulano.
Il pubblico in sala era tantissimo, a parte la prima fila che normalmente rimane vuota forse perché tutti hanno paura d’esser interrogati e le autorità ultimamente preferiscono mescolarsi al pubblico “normale”, i posti erano quasi tutti esauriti e sia l’assessore alla cultura di Palazzolo dello Stella Antonella Zanello, sia l’assessore alle politiche giovanili e valorizzazione della lingua friulana Diego Loris Ciutto, sono stati molto soddisfatti di aver potuto presentare uno spettacolo di tale livello. Tra il pubblico anche il Sindaco di Carlino (UD) Diego Navarria che, data la vicinanza dei due comuni “meridionali” del Friuli e il suo celeberrimo attaccamento alla “Mari Lenghe”, non poteva certamente mancare.
Prodotto da Teatro della Sete/Lenghis dal Drac, con l’Arlef (agenzia regionale per la lingua friulana) e il contributo e patrocinio dei Comuni, sembra impossibile siano riusciti a mettere quattordici professionisti nello stesso spettacolo con ingresso gratuito. La questione economica è stata spiegata dal regista nell’intervista video.
Sicuramente una bella proposta e iniziativa valida per cercare di utilizzare il friulano anche nei dialoghi giovanili, contemporanei, sebbene con le sfumature facilmente comprensibili dei termini più volgari che comprende chiunque. D’altra parte la bellezza dell’insieme, fumettista, musicisti e attori tutto dal vivo, potrebbe risultare vincente a livello nazionale se fosse comprensibile a tutti, in italiano.
Marco Mascioli