25/08/2024

ern bici2Possiamo chiamarlo velocipede, come vetusti legiferatori italiani, bici, bicicletta, ciclo o per particolari configurazioni diventano mountain bike, cross, triciclo, custom, da corsa, cicloturismo, d’epoca, da uomo e da donna, ibrida, da città, tandem o biblici, bmx e chissà cos’altro. Per circolare su strade pubbliche, tutti i ciclisti si devono attenere al Codice della strada che, sebbene in diversi articoli appare strano, vale per chiunque circoli con qualsiasi mezzo.
Il Codice della Strada e i relativi regolamenti attuativi regolano tutti gli aspetti, dall’utilizzo all’immatricolazione dei mezzi. Nonostante non ci siano esami obbligatori per conseguire patenti o brevetti, anche i pedalatori devono conoscere le leggi, tanto più quando impegnano il suolo pubblico in condivisione con gli altri. Nella stragrande maggioranza dei casi, ci nascondiamo dietro le troppe normative e non ci preoccupiamo, così spesso i ciclisti si chiedono cosa sia obbligatorio avere in dotazione sulla bicicletta, cosa prevede il codice della strada in materia? Senza correre il rischio di ascoltare qualche ignorante che si erige a professore inventando tutto, vediamo i punti salienti scritti nero su bianco:
I velocipedi non possono superare 1,30 m di larghezza, 3 m di lunghezza e 2,20 di altezza; i velocipedi devono essere muniti degli pneumatici; è obbligatorio un sistema di frenatura con freni indipendenti per ciascuna ruota; è obbligatorio il campanello; l’equipaggiamento prevede luci bianche o gialle sulla parte anteriore, luci rosse e catadiottri rossi posteriormente (le luci vanno utilizzate da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba, per circolare devono sempre essere presenti); inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli e analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati; i velocipedi devono procedere in prossimità del lato destro della carreggiata; i ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; i ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano d’intralcio o di pericolo per i pedoni;ern296-124302741574mH
Qualche decina d’anni fa era obbligatorio anche l’utilizzo di uno specchietto retrovisore, che sebbene non più indicato nel codice in vigore, lo suggerisco comunque.
Le disposizioni previste non si applicano ai velocipedi quando sono usati durante competizioni sportive, su pista, circuiti privati e strade chiuse al traffico.
Chiunque circoli con un velocipede senza pneumatici o nel quale alcuno dei dispositivi di frenatura o di segnalazione acustica o visiva manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite dal codice della strada, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 23 a 92 euro.
Anche molti negozianti sono all’oscuro che chiunque produca o metta in commercio velocipedi o i relativi dispositivi di equipaggiamento non conformi al tipo omologato, ove ne sia richiesta l’omologazione, è soggetto, se il fatto non costituisce reato, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559. Proviamo a vedere quante biciclette non conformi sono nelle vetrine?
ernHand Bike (3)Per il comportamento su strada è previsto che i veicoli debbano circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera. I ciclisti devono procedere per unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati, devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro. Le meravigliose squadre di ciclisti atleti che si allenano sulle strade in gruppi numerosi, senza luci, catarifrangenti e campanello per alleggerire il peso dei loro bolidi, sono completamente fuori legge.
I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con i modi stabilite nel regolamento. Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Chiunque viola il presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 23 a euro 92. Le piste ciclabili non sono obbligatorie quando presenti, ma non sono velodromi. I “corridori” devono mantenere una velocità che non rappresenti pericolo per gli altri ciclisti, ricordando che anche sulle corsie loro riservate devono procedere in fila indiana.ernIMG_0180
I ciclisti nella marcia ordinaria in sede promiscua devono sempre evitare improvvisi scarti, ovvero movimenti a zig-zag, che possono essere d’intralcio o pericolo per i veicoli che seguono. Nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico particolarmente intenso e, in generale, dove le circostanze lo richiedano, i ciclisti sono tenuti ad attraversare tenendo il veicolo a mano. I ciclisti che segnalano con il braccio la manovra di svolta a sinistra, di svolta a destra e di fermata che intendono fare, non assumono nessun diritto, ne possono obbligare il fermo del traffico veicolare.
Da mezz’ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell’oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l’illuminazione, i velocipedi mancanti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva funzionanti, non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano.
L’importanza delle piste ciclabili, oltre al rispetto del codice della strada, sono una realtà importante per tutti e nel Medio Friuli ce ne sono davvero tantissime. Un nuovo progetto fermo nei cassetti da anni, bloccato dal patto di stabilità, finalmente è iniziato: dalla frazione di Biauzzo al centro della città di Codroipo.
Certo il costo per la comunità è sempre altissimo, basti pensare che in mezzo al nulla di una strada tra le campagne per quasi l’intero percorso di tre chilometri e mezzo, costerà oltre un milione e mezzo di euro. Data la scarsa la valenza turistica del percorso, sebbene consenta di collegarsi al circuito esistente che conduce a Villa Manin, sicuramente sarà utilizzato quasi esclusivamente da pochi residenti, possiamo a ragione considerarla una spesa e non certo un investimento.
Il sindaco Fabio Marchetti non ha nascosto l’euforia generata principalmente dal fatto che la gara è stata vinta e assegnata a un’azienda locale, la Martina S.r.l. e insieme all’impresa e all’assessore ai lavori pubblici Giancarlo Bianchini hanno visto il procedere dei lavori a Biauzzo.
ernIMG_0199Forse le lezioni impartite dalla Polizia Locale nelle scuole ai bambini serviranno da tramite per condividere anche con i genitori le norme sulla circolazione stradale per i ciclisti, ma ancora molto si dovrebbe fare per diffondere la cultura del rispetto e la conoscenza del Codice della Strada, anche per gli automobilisti che magari dopo tanti anni hanno dimenticato ovvero non hanno mai preso in mano la norma attualmente in vigore che risale al 1992, senza considerare le successive modifiche e aggiornamenti, giacché in pratica esce una nuova edizione ogni anno.
Ci sarebbe un’altra categoria di utilizzatori delle strade che dovrebbero considerare i dettami di legge e, forse ancor più dei ciclisti, rispondono in prima persona in caso d’impatto: i pedoni. Fermo restando la necessaria conoscenza del codice, dovrebbero tutti essere più prudenti e rispettosi, ma la conoscenza condivisa aiuta sicuramente.
Marco Mascioli

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