Una bozza per la revisione dell’assetto istituzionale e organizzativo del Sistema sanitario regionale da proporre alla discussione del Consiglio regionale entro fine anno per poter partire con una nuova governance con l’esercizio finanziario 2019.
È questo l’obiettivo che il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha indicato ai rappresentanti del tavolo di “saggi” che, nominato a metà luglio, si è insediato ufficialmente con una riunione coordinata nel palazzo della Regione a Udine dal direttore centrale Salute, Politiche sociali e Disabilità Gianni Cortiula.
“Dopo due intense ore di confronto con professionisti che mi hanno dimostrato di voler affrontare un compito gravoso con entusiasmo, profondità e autorevolezza, ho chiesto – ha reso noto Riccardi – di produrre in tempi serrati, entro il mese di agosto, un documento che sintetizzi diagnosi, ipotesi di cura e calcolo degli effetti collaterali del meccanismo di correzione della vecchia riforma sanitaria”.
Il documento, nelle intenzioni del vicegovernatore, dovrà essere messo a disposizione a settembre del confronto con operatori della salute, cittadini, professionisti, sindacati, e poi del sistema istituzionale e delle forze politiche. Per raggiungere questo obiettivo il comitato dei saggi ha già fissato la prima riunione operativa, in agenda martedì 7 agosto, a cui seguiranno incontri settimanali.
Gli otto componenti del tavolo – Lionello Barbina, Silvio Brusaferro, Piero Cappelletti, Roberta Chersevani, Gianpiero Fasola, Gianfranco Sinagra, don Davide Larice e Giorgio Ros – lavoreranno su due ambiti: il modello di governance, con un cronoprogramma più urgente, e la pianificazione socio-sanitaria di più ampio respiro.
E’ il superamento delle criticità nel sistema dell’ICT il nodo individuato unanimemente come più urgente da risolvere. “E’ un fattore decisivo e noi in Friuli Venezia Giulia siamo in ritardo sull’innovazione tecnologica: negli interventi di tutti i professionisti – ha riassunto Riccardi – è emerso il limite attuale del livello di efficienza dello scambio di dati e di comunicazione. “Chiediamo quindi a Insiel – ha ribadito il vicegovernatore – di tenere conto di questo limite e di attrezzarsi per riuscire a garantire al più presto standard adeguati”.
Tra gli altri nodi indicati dai “saggi”, la necessità di trovare un modello lungimirante per affrontare la carenza di medici di medicina generale e ospedalieri entro il limite che individua nel 2023-25 il punto di non ritorno per la sostenibilità del sistema e, nel settore sociale, la ricerca di una nuova alleanza tra pubblico e privato, con chiare linee guida affidate a quest’ultimo per affrontare la sfida della gestione di patologie che avranno impatto sempre più grave nella popolazione.