Tre progetti interdisciplinari di ricerca della durata di un anno vengono avviati dall’università di Udine grazie al sostegno e alla partnershipdella Fondazione Friuli. Alimentazione, invecchiamento attivo e intelligenza articiale e robotica sono i settori strategici ed attuali sui quali lavoreanno decine di docenti e studenti di vari dipertimenti universitari. La presentazione dei tre progetti è avvenuta nel salone d’onore di palazzo Maseri a Udine, sede del rettorato dell’università
Sono temi che rispecchaino le nuove esigenze della società e che richiedono la complementarietà delle competenze, delle diverse discipline del sapere, in una sinergia che produca reti tematiche di ampio respito e a forte ricaduta anche sul territorio, ha sottolineato il rettore Roberto Pinton…
Per il presidente della Fondazione Friuli,Giuseppe Morandini, è stata occasione per alcune riflessioni sui limiti dimostrati dalla nostra società nel contenere l’epidemia e nella ripartenza. Errato è considerare il Covid solamente dal punto di vista medico mentre pe rusicre da questa situazione è indispensabile l’alta formazione interdisciplinare con una visione a 360 gradi, che di ail giuso peso alle scienze sociali. Il Covid i è stato un acceleratore dei tempi per le tecnologie digitali-ha aggiunto Morandini – delle quali abbiamo imparato cosa c’è di buono, cosa di migliorabile e cosa da evitare. Questi progetti dimostrano la capacità dell’università di recepire la lezione della pandemia con una forte responsabilità sullo sviluppo sostenibile e sulle nuove figure professionali utili alla comunità.
Il progetto Cibo si chiama “il Tempo della mela” ed è coordinato da Maria Cristina Nicoli.
La mela scelta come caso studio, un prodotto tra i più consumati a livello mondiale e che è più di altri significativo dal punto di vista del nutrimento, della protezione per la salute e della comunicazione sociale, oltre che oggetto di numerosi significati simbolici, con una lunga storia di usi e tradizioni locali. Il progetto coinvolge 25 ricercatori di cinque dipartimenti dell’ateneo. Il progetto si focalizza su quattro temi: la Comunicazione sociale per gli aspetti storici, antropologici e di comunicazione pubblicitaria, la Normativa degli alimenti per la salute e l’analisi delle problematiche connesse all’introduzione sul mercato di alimenti funzionali, il Benessere e la prevenzione per gli effetti di processi di selezione varietale e di trasformazione, la bioaccessibilità e biodisponibilità di composti bioattivi presenti nella mela e nei suoi derivati, la raccolta e l’archiviazione delle caratteristiche compositive della mela, anche diversamente trattata, e dei relativi dati nutrizionali, la Sostenibilità per l’utilizzo di scarti derivanti dalla trasformazione delle mele nella produzione di integratori alimentari e di alimenti funzionali ed analisi della propensione all’acquisto di alimenti funzionali da parte dei consumatori. “Sette i risultati attesi – spiega la coordinatrice Maria Cristina Nicoli – dalla creazione di un gruppo di ricerca multi-interdisciplinare di Ateneo su scienza e cultura del cibo alle basi per ulteriori progettualità multi-interdisciplinari di Ateneo e per una progettualità su bandi competitivi nazionali ed internazionali, dalla redazione di pubblicazioni scientifiche allo sviluppo di attività di trasferimento tecnologico, di azioni di trasferimento della conoscenza e public engagement e di formazione multi-interdisciplinari per gli studenti e i dottorandi del nostro ateneo”.
Il secondo progetto si sviluppa nell’ambito dell’invecchiamento attivo. A coordinarlo GianlucaTell.
“Il gruppo Active Ageing – spiega Tell – nasce dall’esigenza di aggregare interessi e competenze di ricerca afferenti a diverse discipline del sapere, da quelle mediche, a quelle scientifiche e tecnologiche, umanistiche, sociali ed economico-giuridiche in un collettore aperto ed integrato di idee, persone, interessi, iniziative e azioni per la crescita dell’ateneo con il territorio”.
Sono coinvolti tutti gli otto dipartimenti dell’ateneo e circa 100 ricercatori. All’interno dei settori biomedico, informatico, agroalimentare, linguistico, antropologico, giuridico ed economico saranno sviluppati otto temi principali: i meccanismi molecolari dell’invecchiamento e le strategie di prevenzione mediante farmaci senolitici, le attività educative e ricreative e l’antropologia dell’invecchiamento, la narrativa dell’ageing e i metodi di apprendimento negli anziani, il lavoro e i lavoratori anziani e fragili, l’analisi sulle condizioni di vita degli anziani, la sarcopenia e i metodi di valutazione clinica, il carcinoma endometriale e i metodi di valutazione clinica robotizzata nelle pazienti anziane e l’identificazione real-time delle cadute mediante approcci deep-learning. Il progetto darà importanti risultati per forte ricaduta in ambito territoriale utile ai decisori politici, sarà utile come base per ulteriori studi e progetti multidisciplinari in ambito europeo, permetterà la definizione di specifiche azioni di trasferimento delle conoscenze e public engagement, oltre a pubblicazioni scientifiche e l’eventuale realizzazione di brevetti e l’organizzazione di eventi divulgativi su un tema di grande interesse per la popolazione.
Il terzo progetto interdisciplinare riguada la robotica e l’intelligenza artificiale.
“L’Intelligenza artificiale – spiega Agostino Dovier, responsabile del progetto – ha pervaso molti settori, tra i quali la Robotica che ha visto aumentare la progettazione l’uso di sistemi robotici che interagiscono con l’uomo.
La collaborazione tra uomo e robot è uno scenario che può essere declinato con varie modalità e in diversi contesti, a partire dall’ambiente industriale, dove già da tempo i cosiddetti robot collaborativi hanno fatto il loro ingresso all’interno delle linee di produzione e rappresentano un modo per potenziare capacità produttiva e flessibilità, senza rinunciare alle competenze e all’esperienza del personale. Esiste poi la robotica di servizio, usata per l’assistenza agli anziani e ai disabili. Infine i robot sono usati nell’agricoltura e nella zootecnia”. Scopo del progetto è la creazione di un gruppo di ricerca nell’ambito della collaborazione tra uomo e robot. Nel Lab Village dell’ateneo saranno collocati due robot Frank Emika di cui sarà studiata l’interazione e un manichino Neumann KU, usato nei principali centri di ricerca non solo di robotica ma anche di acustica perché è in grado di catturare la tridimensionalità dei suoni, riproducendo la psicofisica dell’ascolto umano. La ricerca spazierà dalla definizione di metodologie e algoritmi per la sintesi di piani di comportamento per i diversi agenti coinvolti (umani e artificiali) allo sviluppo di device e controller per l’esecuzione di tali comportamenti nel rispetto delle condizioni critiche di sicurezza, ma anche l’impatto dell’Etica e delle ricadute legali nelle scelte che deve operare un agente intelligente come un robot.