27/07/2024

Tre progetti interdisciplinari di ricerca della durata di  un anno vengono avviati dall’università di  Udine grazie al sostegno e alla  partnershipdella Fondazione Friuli. Alimentazione, invecchiamento attivo e  intelligenza articiale e robotica sono i settori strategici ed attuali sui quali lavoreanno decine di  docenti e studenti di vari dipertimenti universitari. La presentazione dei tre progetti è avvenuta  nel salone d’onore di palazzo Maseri a Udine, sede del rettorato dell’università

Sono temi che rispecchaino le nuove esigenze della società e che richiedono la complementarietà  delle competenze, delle diverse discipline del sapere, in una sinergia che produca reti tematiche di  ampio respito e a forte ricaduta anche sul territorio, ha sottolineato il rettore Roberto Pinton…

Giuseppe Morandini

Per il presidente della Fondazione Friuli,Giuseppe Morandini, è stata occasione per alcune  riflessioni sui limiti dimostrati dalla nostra società nel contenere l’epidemia e nella ripartenza.  Errato è considerare il Covid solamente dal punto di vista medico mentre pe rusicre da questa  situazione è indispensabile l’alta formazione interdisciplinare con una visione a 360 gradi, che di  ail giuso peso alle scienze sociali. Il Covid i  è stato un acceleratore dei tempi per le tecnologie  digitali-ha aggiunto Morandini – delle quali abbiamo imparato cosa c’è di buono, cosa di  migliorabile e cosa da evitare. Questi progetti dimostrano la capacità dell’università di recepire la  lezione della pandemia  con una forte responsabilità sullo sviluppo sostenibile e sulle nuove figure  professionali utili alla comunità. 

prof.ssa Maria Cristina Nicoli

Il progetto Cibo si chiama “il Tempo della mela” ed è coordinato da Maria Cristina Nicoli.

La mela scelta  come caso studio, un prodotto  tra i più consumati a livello mondiale e che è più di  altri significativo dal punto di vista del nutrimento, della protezione per la salute e della  comunicazione sociale, oltre che oggetto di numerosi significati simbolici, con una lunga storia di  usi e tradizioni locali. Il progetto coinvolge 25 ricercatori di cinque dipartimenti dell’ateneo. Il  progetto si focalizza su quattro temi: la Comunicazione sociale per gli aspetti storici, antropologici  e di comunicazione pubblicitaria, la Normativa degli alimenti per la salute e l’analisi delle  problematiche connesse all’introduzione sul mercato di alimenti funzionali, il Benessere e la  prevenzione per gli effetti di processi di selezione varietale e di trasformazione, la bioaccessibilità  e biodisponibilità di composti bioattivi presenti nella mela e nei suoi derivati, la raccolta e  l’archiviazione delle caratteristiche compositive della mela, anche diversamente trattata, e dei  relativi dati nutrizionali,  la Sostenibilità per l’utilizzo di scarti derivanti dalla trasformazione delle  mele nella produzione di integratori alimentari e di alimenti funzionali ed analisi della propensione  all’acquisto di alimenti funzionali da parte dei consumatori. “Sette i risultati attesi – spiega la  coordinatrice Maria Cristina Nicoli – dalla creazione di un gruppo di ricerca multi-interdisciplinare  di Ateneo su scienza e cultura del cibo alle basi per ulteriori progettualità multi-interdisciplinari di  Ateneo e per una progettualità su bandi competitivi nazionali ed internazionali, dalla redazione di  pubblicazioni scientifiche allo sviluppo di attività di trasferimento tecnologico, di azioni di  trasferimento della conoscenza e public engagement e di formazione multi-interdisciplinari per gli  studenti e i dottorandi del nostro ateneo”.

prof. Gianluca Tell

Il secondo progetto si sviluppa nell’ambito dell’invecchiamento attivo. A coordinarlo GianlucaTell.

 “Il gruppo Active Ageing – spiega  Tell – nasce dall’esigenza di aggregare interessi e competenze  di ricerca afferenti a diverse discipline del sapere, da quelle mediche, a quelle scientifiche e  tecnologiche, umanistiche, sociali ed economico-giuridiche in un collettore aperto ed integrato di  idee, persone, interessi, iniziative e azioni per la crescita dell’ateneo con il territorio”.

 Sono coinvolti tutti gli otto dipartimenti dell’ateneo e circa 100 ricercatori. All’interno dei settori  biomedico, informatico, agroalimentare, linguistico, antropologico, giuridico ed economico saranno  sviluppati otto temi principali: i meccanismi molecolari dell’invecchiamento e le strategie di  prevenzione mediante farmaci senolitici, le attività educative e ricreative e l’antropologia  dell’invecchiamento, la narrativa dell’ageing e i metodi di apprendimento negli anziani, il lavoro e i  lavoratori anziani e fragili, l’analisi sulle condizioni di vita degli anziani, la sarcopenia e i metodi di  valutazione clinica, il carcinoma endometriale e i metodi di valutazione clinica robotizzata nelle  pazienti anziane e l’identificazione real-time delle cadute mediante approcci deep-learning. Il  progetto darà importanti risultati per forte ricaduta in ambito territoriale utile ai decisori politici,  sarà utile come base per ulteriori studi e progetti multidisciplinari in ambito europeo, permetterà  la definizione di specifiche azioni di trasferimento delle conoscenze e public engagement, oltre a  pubblicazioni scientifiche e l’eventuale realizzazione di brevetti e l’organizzazione di eventi  divulgativi su un tema di grande interesse per la popolazione. 

prof. Agostino Dovier

Il terzo progetto interdisciplinare riguada la robotica e l’intelligenza artificiale.

 “L’Intelligenza artificiale – spiega Agostino Dovier, responsabile del progetto – ha pervaso molti  settori, tra i quali la Robotica che ha visto aumentare la progettazione l’uso di sistemi robotici che  interagiscono con l’uomo. 

La collaborazione tra uomo e robot è uno scenario che può essere declinato con varie modalità e in  diversi contesti, a partire dall’ambiente industriale, dove già da tempo i cosiddetti robot  collaborativi hanno fatto il loro ingresso all’interno delle linee di produzione e rappresentano un  modo per potenziare capacità produttiva e flessibilità, senza rinunciare alle competenze e  all’esperienza del personale. Esiste poi la robotica di servizio, usata per l’assistenza agli anziani e  ai disabili.  Infine i robot sono usati nell’agricoltura e nella zootecnia”. Scopo del progetto è la  creazione di un gruppo di ricerca nell’ambito della collaborazione tra uomo e robot. Nel Lab Village  dell’ateneo saranno collocati due robot Frank Emika di cui sarà studiata l’interazione e un  manichino Neumann KU, usato nei principali centri di ricerca non solo di robotica ma anche di  acustica perché è in grado di catturare la tridimensionalità dei suoni, riproducendo la psicofisica  dell’ascolto umano. La ricerca spazierà dalla definizione di metodologie e algoritmi per la sintesi di  piani di comportamento per i diversi agenti coinvolti (umani e artificiali) allo sviluppo di device e  controller per l’esecuzione di tali comportamenti nel rispetto delle condizioni critiche di sicurezza,  ma anche l’impatto dell’Etica e delle ricadute legali nelle scelte che deve operare un agente  intelligente come un robot.

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