I mestieri cambiano e richiedono sempre più competenze trasversali, soprattutto digitali. Per intercettare e anticipare i cambiamenti la Regione Veneto, insieme a Veneto Lavoro e al Dipartimento di economia dell’Università di Padova ha dato vita all’Osservatorio delle professioni digitali. “Oggi le imprese non chiedono titoli e qualifiche, ma competenze. Le professioni, quelle esercitate, sono ibride, perché richiedono e riassumono in sé una vasta gamma di competenze. La generazione del manifatturiero è destinata a contaminarsi sempre più con quella del digitale”, ha sintetizzato l’assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan, presentando al Bo il nuovo Osservatorio ,insieme al rettore dell’ateneo Rosario Rizzuto, al Direttore del dipartimento di Economia Giulio Cainelli, al presidente della Fondazione Comunica Gianni Potti, e al direttore dell’area Capitale Umano e Cultura della Regione, Santo Romano. L’Osservatorio sarà coordinato da Paolo Gubitta, docente di economia dell’università di Padova, e composto da due professori senior (compreso il coordinatore) e due giovani ricercatori. “Obiettivo dell’osservatorio è anticipare il cambiamento e programmare il futuro per non farsi trovare impreparati – ha sottolineato l’assessore – Per formare l’operaio 4.0, dovremo inserire ‘dosi’ di contenuti digitali nei percorsi di qualifica verso i mestieri e le professioni. Dovremo quindi innovare anche la struttura del sistema formativo regionale, ascoltando i fabbisogni e le esigenze delle imprese e valorizzando le competenze culturali collegate alle nuove tecnologie. La digitalizzazione aumenta l’occupabilità delle persone e aiuta la competitività delle imprese”.