Autovie Venete non lesina uomini e risorse nelle pulizie (non solo di primavera) lungo gli assi autostradali di competenza. Ottocento mila euro sono destinati alla rimozione di ostacoli in carreggiata, alla pulizia di cestini e cassonetti distribuiti in 700 punti di raccolta, alla pulizia delle corsie di emergenza e piazzole. Necessaria anche l’azione di sanificazione di piazzole e piazzali per eliminare i “residui organici” prodotti da chi utilizza le piazzole in modo improprio. E qui emerge che sono più di 300 le tonnellate di rifiuti urbani non differenzaiti e di materiali di scarto edili e della ristorazione abbandonati in un anno nelle piazzole di sosta e nelle aree di parcheggio della rete autostradale. Chi abita nelle aree adiacenti o chi gestisce un’attività d’impresa elude le ordinanze comunali per la gestione dei rifiuti che prevedono il loro conferimento in appositi siti e li deposita nelle piazzole di sosta. Un trend in preoccupante crescita visto che dalle 260 tonnellate all’anno del 2011 sono state raggiunte, nel 2015, le 300 tonnellate. In pratica eue terzi del materiale raccolto nelle piazzole di sosta o nei cassonetti adibiti a contenere le immondizie, sono costituiti da rifiuti urbani non differenziati e da materiali di scarto dell’edilizia e della ristorazione.