24/07/2024

Nel recente assestamento di bilancio la Regione ha recuperato risorse per 1,3 milioni di euro per dare il via al progetto di trasformare in ciclabile l’ex ferrovia di 27 chilometri che collegava Pinzano al Tagliamento a Casarsa. Il denaro servirà ad acquisire il sedime da RFI. Era una promessa fatta ed ora mantenuta che l’ assessore regionale alle Infrastrutture e territorio   ha comunicato in un recente incontro ai sindaci interessati da progetto  e che hanno espresso vivo apprezzamento per un intervento  utile per lo sviluppo del turismo che era atteso da tempo.

La tratta tra Casarsa e Pinzano venne aperta nel 1912, mentre l’ultimo treno passeggeri transitò su quei binari 1967; quindi fu utilizzata solo per il trasporto merci, per poi essere definitivamente chiusa nel 1987. L’ultimo gestore della linea furono le Ferrovie dello Stato, per un tracciato privo di elettrificazione e a scartamento ordinario. Stazioni e fermate erano posizione a Pinzano al Tagliamento, Valeriano, Spilimbergo, Provesano, San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento, Valvasone, Casarsa Nord (scalo merci) e Casarsa  centrale. A Spilimbergo parte dell’area ferroviaria e del casello sono state acquisite per ospitare la stazione delle autocorriere.

Guardando ad una strategia complessiva, la Regione si pone l’obiettivo di  recuperare le tratte ferroviarie dismesse o fuori esercizio, ampliando il percorso della Ciclovia Alpe Adria in direzione del Veneto, in particolare nella tratta Palmanova-San Giorgio di Nogaro consentendo così anche il collegamento con il codroipese.

“La ciclovia Alpe Adria parte da Salisburgo e termina a Grado – ha ricordato in un ordine del giorno l’esponente di maggioranza Mauro Bordin – ma è scollegata dai percorsi che si protendono verso il Veneto e che invece porterebbero ricadute positive sul territorio rafforzando quello spirito di cooperazione transregionale del Gect, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, istituito tra Veneto, Carinzia e Friuli Venezia Giulia”.

“La Regione deve essere parte attiva per l’ampliamento, anche tramite l’utilizzo delle pertinenze delle tratte ferroviarie dismesse. Esiste uno studio di fattibilità sul percorso ciclabile della rete Aster, condiviso col tavolo di lavoro sul turismo delle Uti Riviera Bassa Friulana e Agro Aquileiese, che prevede il recupero di un’area di più di cinque chilometri di tratte ferroviarie dismesse, consentendo così di collegare il percorso Alpe Adria anche con il sito turistico di Villa Manin.

“L’Amministrazione regionale può acquisire o chiedere in disponibilità i sedimi e le eventuali pertinenze delle tratte ferroviarie dismesse o fuori esercizio presenti sul territorio regionale e funzionali allo sviluppo della mobilità ciclistica; può inoltre – conclude Bordin – sottoscrivere specifici accordi con i proprietari del sedime ferroviario e con gli Enti locali interessati a valorizzare in chiave ciclistica”.

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