24/07/2024

Di Marco Mascioli

A San Martino di Codroipo (UD) nel museo civico dedicato alle carrozze d’epoca, tra le diverse esposizioni permanenti e temporanee, dal 2014 c’è un’area destinata ad ospitare il Centro di Documentazione Maestri della Cucina del ‘900 con una sezione dedicata in particolare ai Cuochi di Bordo.  Proprio presso il museo di San Martino da alcuni anni si svolgevano diversi eventi con cuochi d’importanza internazionale, in  particolare coloro che hanno sviluppato la loro professionalità a bordo delle navi da crociera. 

Da un’idea di Germano e Bertilla Prevedel Pontoni, grandi cuochi e maestri di cucina famosi in particolare per l’utilizzo dell’oca nelle loro preparazioni e riconoscenti nei confronti di coloro che hanno condiviso la loro avventura con l’oca (vale a dire quell’animale che sa di antico), fin dagli inizi degli anni 2000 hanno indetto l’assegnazione di un riconoscimento, da conferire ogni due anni, a chi valorizza l’oca nella cucina in senso ampio. Conferimento motivato dall’impegno nella riscoperta e valorizzazione dell’oca che potrebbe a ragione tornare ad essere considerata una leccornia su tutte le tavole. 

Si chiama Ochetta d’Oro ed è un riconoscimento prezioso disegnato e realizzato dal maestro orafo Giustiniano Paravano di Mortegliano (UD), che rappresenta la testa regale dell’oca, in modo stilizzato.  In passato il premio è stato conferito ad Antonello Pessot nel 2002 (presidente Onorario del Club Internazionale dell’Oca e presidente della ”Jolanda de Colo” Palmanova UD), nel 2004 a Delio e Mario Macòr (allora del ”Ristorante del Doge” in Villa Manin a Passariano di Codroipo UD), nel 2006 a Bruno Lena e Marcantonio Bolzicco (ideatori e fondatori della ”Fiera di S. Andrea” · Antica Sagra Mercato delle Oche e degli Stivali a fine Novembre a Portogruaro VE), nel 2008 ad AIviero Bigi (presidente dell’Unione Cuochi dell’Umbria e patron del ristorante Bigi di Perugia, nel 2010 a Roberto Gallorini (presidente della Pro Loco di Mirano – organizzatore della Festa dell’Oca a Mirano (VE), nel 2014 a Giuseppe Longo (giornalista del Messaggero Veneto per la pagina dell’agricoltura con 30 anni di scritti sull’oca), nel 2016 a Carla Bernardis (presidente di “Naturalmente Lavariano” per aver coniugato ”L’Oca e il Vin Novello”), nel 2018 a Maria Teresa Senatore (Sindaco dal 2015 al 2020 di Portogruaro VE).

Nel 2020 il premio non era stato ancora consegnato per i vincoli imposti dalla pandemia e per lo stesso motivo si è svolta una cerimonia intima presso la sala consiliare del Comune di Codroipo, alla presenza del Sindaco Fabio Marchetti, dell’assessore alla cultura Tiziana Cividini e alla famiglia Fabiola Frizza, Germano e Maura Pontoni e i familiari stretti del premiato cui è stato riconosciuto l’impegno nel promuovere l’oca nel terzo millennio. Si tratta di Marco Furmenti: chef di cucina, gastronomo, marketing e comunicazione gastronomica, event manager e food and wine manager. 

Non ancora trentenne, Marco Furmenti, nato a Udine e dopo esser stato allievo del maestro di cucina Germano Pontoni, ha conseguito la laurea in Scienze Gastronomiche all’università degli studi di Parma  presentando una testi sull’Oca della Lomellina. Ha frequentato un master in Local Food and Wine Manager nella stessa università e uno sulla Critica Gastronomica all’Italian Food Academy. Nella sua recente pubblicazione “L’oca d’inchiostro – il passato di un animale dimenticato”, ha voluto sottolineare come l’oca, nonostante sia ritenuto scioccamente l’animale simbolo della stupidità, si sia rilevato in passato una delle fonti di sostentamento principali nella lotta quotidiana contro la fame. 

In questa sua pubblicazione il dr. Marco Furmenti, con l’aiuto di poeti, saggisti, naturalisti, scienziati, cuochi e gastronomi, ha ripercorso il cammino di questo “animale quasi dimenticato”, che ancor oggi ha molto da raccontarci e se passa dalle mani di un cuoco capace, si trasforma in un piatto prelibato. 

Causa Covid la cerimonia si è rivelata leggermente sotto tono, ma data l’importanza del premio, il giovane cuoco ha lasciato trasparire la grande emozione, anche sotto la mascherina. Con le sue molteplici attività legate al mondo della ristorazione, Marco Furmenti saprà sicuramente dare risalto all’oca e alle preparazioni culinarie tradizionali che dal Friuli Venezia Giulia porterà ovunque.  

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