Non ci sono i carri armati ma la polizei sì che a Pramollo, di fatto, sancisce in sordina il ritorno al passato del confine ,testimoniato anche dalla costruzione “provvisoria” di un possente catafalco a cui mancano solamente le sbarre, allo scopo di bloccare gli immigrati o , per lo meno, di segnalare ben visibilmente che lì c’è un confine. Ed improvvisamente sembrano allontanarsi i tempi di quel dicembre 2007 quando, ancora increduli che potesse accadere, ci ritrovammo a festeggiare sui valichi, per assistere allo storico evento dell’ultima “alzata di sbarra”.
Certo, Pramollo non è il Brennero e quindi sulla carta fa meno rumore, ma il principio non cambia e va al di là della questione elettorale, accampata dal presidente austriaco Alexander Van der Bellen, quando ha voluto tranquillizzare in una dichiarazione all’agenzia APA sullo stato dei rapporti tra Italia e Austria, ricordando che in entrambi i Paesi sono in vista le elezioni.
E il Cancelliere austriaco Christian Kern,in una dichiarazione rilasciata al quotidiano Presse am Sonntag di Vienna, ha ammonito il suo ministro degli Esteri e leader dei popolari Sebastian Kurz: “Così non va, non possiamo posizionarci contro l’Italia… al Brennero viene messa in scena un’emergenza che non esiste”. Se diplomazia e politici smorzano prudentemente i toni dalle pagine di giornali ed agenzie, è probabile che sui confini le direttive siano di tenore diverso…le immortala il nostro lettore che da Pramollo ci manda questa foto, segnalandoci la presenza permanente in ore serali e notturne della polizei.