Si concretizza l’ampliamento dell’Interporto di Fernetti, che darà vita, grazie anche al supporto della Regione, al polo logistico di Bagnoli della Rosandra.
Il 22 dicembre è stato siglato l’accordo con il quale Wartsila Italia cede all’Interporto di Fernetti un lotto di terreno circa 26 ettari, con 70 mila metri quadrati di magazzini e 250.000 metri quadrati di piazzali, comprensivo di raccordo ferroviario collegato con la stazione di Aquilinia.
L’operazione, il cui valore (tra acquisizione e riconversione del sito) è stato valutato in circa 20 milioni di euro, avrà ricadute positive sull’occupazione, con la creazione stimata di oltre 100 posti di lavoro, grazie anche all’interessamento espresso da operatori portuali e investitori stranieri sull’area.
Come è stato confermato durante una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato oltre al presidente di Wartsila, Guido Barbazza, la presidente della Regione, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, il presidente dell’Interporto di Fernetti, Giacomo Borruso, ed i sindaci di Trieste e San Dorligo della Valle, la cessione delle aree comporta un efficientamento dei costi di produzione per l’azienda, ma soprattutto in ottemperanza al decreto attuativo relativo al porto franco di Trieste permette lo sviluppo di un’area che godrà di considerevoli vantaggi doganali (tra cui la possibilità di lavorazione delle merci in regime extradoganale) in un sito estremamente vicino e ben collegato allo scalo triestino.
Serracchiani ha evidenziato che “tutto questo si può fare consumando suolo e creando infrastrutture, oppure lo si può fare non consumando suolo, utilizzando ciò che già c’era e rilanciandolo e riadattandolo. Ed è esattamente ciò che accadrà allo stabilimento Warstila e alle attività che intorno a questo stabilimento si determineranno”.
L’intervento di espansione permetterà inoltre di garantire una governance pubblica della retroportualità triestina e consentirà al polo di Fernetti di compiere un salto di qualità, valorizzando il punto franco, con ricadute positive sugli altri poli intermodali regionali tra cui Cervignano e Pordenone.