29/11/2023

Tra i   pareri che il comitato europeo delle regioni ha espresso e votato su vari argomenti  nella sua 132ma assemblea plenaria tenutasi nell’emiciclo del parlamento a Bruxelles, quello sulla politica comune agricola è stato il più movimentato e lungo da approvare, a causa dei 304 emendamenti presentati, di cui oltre 100 da parte della delegazione italiana, che è stata anche la più critica sui contenuti del parere, essendo stato presentato direttamente in plenaria, senza passare attraverso un confronto  in commissione. Il parere è stato approvato con  l’astensione degli italiani anche se  hanno ricevuto voto favorevole su 65 emendamenti. Il relatore Guillaume Cros si è detto scioccato per alcune esternazioni giunte da membri del comitato, secondo le quali egli sarebbe contro gli interessi dell’agricoltura. Una posizione surreale, ha sottolineato, anche se perchè continuiamo in questa direzione la PAC sparirà.

IL Comitato sostiene una PAC più sostenibile, equa, basata sulla solidarietà e a beneficio degli agricoltori, delle regioni, dei consumatori e del pubblico. Nella sua forma attuale, la proposta legislativa della Commissione europea mette a repentaglio l’autonomia delle regioni europee nella gestione della futura PAC. Inoltre, il proposto taglio dal 37,6 per cento al  28,5 % dei finanziamenti per lo sviluppo rurale nella programmazione dal 2012 in poi va contro l’obiettivo dell’UE di coesione territoriale. La nuova PAC deve affrontare le sfide ambientali e climatiche dell’Europa e consentire agli agricoltori di avere un reddito equo. I tagli e gli strumenti di bilancio proposti dalla Commissione europea renderanno questo difficile.

“Il Comitato europeo delle regioni chiede che il ruolo svolto dalle regioni europee nella gestione e attuazione della PAC sia mantenuto e rafforzato, in particolare per quanto riguarda il secondo pilastro, in modo da adeguare questa politica alle specificità delle regioni e settori “, ha affermato il relatore per parere sulla riforma della PAC, Guillaume Cros (FR / PSE), vicepresidente della regione occitana. “Nazionalizzare la PAC sarebbe un duro colpo per l’ambizione europea minando  i benefici che derivano dalla regionalizzazione di questa politica”.

La principale innovazione della proposta della Commissione europea   affida l’attuazione della PAC agli Stati membri. I piani strategici riguardanti sia il primo che il secondo pilastro della PAC dovranno essere elaborati sulla base di obiettivi europei comuni e gestiti dagli Stati membri una volta che la Commissione avrà dato la sua approvazione. Il regolamento proposto dalla Commissione elimina la possibilità per gli Stati membri di delegare l’elaborazione di piani regionali di sviluppo rurale alle regioni, il che limita la possibilità di sviluppare programmi personalizzati adattati alle realtà sul terreno, contrariamente agli obiettivi fissati dalla Commissione europea.

Durante la sessione  plenaria del Comitato europeo delle regioni , i rappresentanti delle autorità locali e regionali hanno sostenuto la regolamentazione del mercato in tempi di crisi piuttosto che lo sviluppo di regimi assicurativi e, come hanno fatto anche i deputati, hanno chiesto un bilancio adeguato per una PAC ambiziosa, più equa e più sostenibile e per misure a sostegno dello sviluppo rurale.

Share Button

Comments are closed.