24/08/2024

Una grande folla ha tributato l’estremo saluto a don Luigi Di Piazza, il prete degli ultimi, fondatore

del Centro di accoglienza e promozione culturale Ernesto Balducci con sede a Zugliano di Pozzuolo del Friuli. Di Piazza è spirato a causa di un male scoperto solamente alcuni mesi fa. Riposerà a Tualis, luogo da cui partì la sua straordinaria vicenda di uomo e sacerdote. Presidente del Centro e parroco di Zugliano, è stato una personalità di riferimento per il suo impegno nel realizzare l’idea di una Chiesa povera e coerente con il Vangelo. “Cari amici non cercate Pierluigi tra i morti ma tra i vivi, nelle persone che ha amato e accolto”, scrive don Luigi Ciotti sulle pagine del Messaggero Veneto, in una toccante lettera che sottolinea gli aspetti profondi di una personalità e un credo, a volte distanti dalle posizioni della Chiesa locale, Alla base della sua chiara scelta di servizio alla comunità sono sempre stati il vangelo,

l’accoglienza e l’eucarestia. Testimone di cultura della non violenza, della pace, della solidarietà e dell’impegno civile che praticava avendo sempre come riferimento Padre E. Balducci, don Milani e il Vescovo Romero.

Come uomo di fede e profondamente impegnato, ha sempre dimostrato una grande apertura all’ecumenismo e al dialogo fra le religioni, percorrendo costantemente ideali di giustizia e di salvaguardia del pianeta in sintonia con Papa Francesco. Si distingueva anche per le sue posizioni sui principali temi di attualità che ha sempre trattato con grande spessore e rigore intellettuale : “Mi sento laico, umile credente sempre in ricerca – ha detto di sé stesso – prete per un servizio disponibile, disinteressato, gratuito nella comunità cristiana e nella società”. All’interno della Diocesi friulana è stato un prete progressista e molto attento alle dinamiche ecclesiali, sviluppando scelte evangeliche per una Chiesa “fuori dal

tempio”.

Nato a Tualis di Comeglians (UD) il 20 novembre 1947, si è sempre sentito molto legato alle sue origini carniche. Era prete dal 1957, laureatosi in Teologia nel 1994 all’Università San Tommaso d’Aquino di Roma ha insegnato nelle scuole per 30 anni.

Nel 1989 ha fondato il Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci, esempio di quella che è un’accoglienza concreta e costruttiva di dignità umana e di integrazione. In questi decenni ha accolto un migliaio di profughi e migranti da oltre 50 Paesi del mondo, accompagnati tutti in un percorso di integrazione completa nella società italiana. Fra gli attuali cinquanta ospiti del Centro, anche profughi dall’Ucraina, una famiglia siriana e una famiglia afgana arrivata nei giorni scorsi.

Convinto che la cultura sia alla base del cambiamento e dell’apertura verso gli altri, ha fatto del Centro Balducci anche un importante riferimento di promozione culturale ove, in questi anni, si sono confrontati importanti testimoni del nostro tempo tra questi il Dalai Lama e il Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel. Di casa il teologo Vito Mancuso, il filosofo Massimo Cacciari e don Luigi Ciotti a cui era legato da amicizia fraterna. Ma anche tanti altri importanti esponenti della cultura, del giornalismo, della magistratura, dell’economia, del sindacato e della politica.

Sul sito del Centro si legge : ”siamo in cammino con persone immigrate, profughe, rifugiate politiche che, vivendo con noi, ci fanno sentire insieme alle Tribù della terra e ci stimolano continuamente ad aprirci al mondo, a riflettere, a proporre incontri, ad allargare e a rafforzare la rete della conoscenza, della reciprocità, delle collaborazioni”.

Giornalista pubblicista, ha collaborato sino all’ultimo con diversi giornali e riviste.

Al 2012 risale uno dei suoi libri più noti, Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete, scritto insieme all’astronoma Margherita Hack e curato da Marinella Chirico (Nuovadimensione).

Fra le altre opere Fuori dal tempio, La Chiesa al servizio dell’umanità (Laterza 2011), Compagni di strada, In cammino nella chiesa della speranza (Laterza, 2014); Il mio nemico è l’indifferenza. Essere cristiani nel tempo del grande esodo (Laterza 2016); Vivere e Morire con dignità (con Beppino Englaro, Giulia Facchini Martini e Vito Di Piazza, Nuova Dimensione 2016); Non girarti dall’altra parte. Le Sfide dell’Accoglienza (Nuova Dimensione 2019).

Dal 2004 era membro onorario della Commissione Interecclesiale Justizia y Paz di Bogotà e nel 2006 ha ricevuto dall’ Università di Udine una laurea honoris causa in Economia della solidarietà.

“Con costanza e rigore – scrivono commossi i rappresentanti della Comunità nel loro ultimo saluto a don Pierluigi – hai costruito percorsi di pace, di giustizia e solidarietà, li hai condivisi con tante persone, hai fatto crescere il Centro Balducci da un’intuizione nel lontano 1989 a una realtà conosciuta e apprezzata oggi in tutto il mondo”.

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