di Gianfranco Biondi
La duecentesca ex chiesa di San Franscesco a Udine, ora prestigiosa sede per esposizioni artistiche ed eventi culturali, ospiterà ad aprile 2022 una personale dell’artista friulano Giordano Floreancig, inedita per la sperimentazione che proporrà. Una sorta di sinestesia che confonderà due discipline diverse, l’arte pittorica e la musica, ponendole in dialogo. Non solamente un omaggio della città all’artista Giordano Floreancig – ha detto l’assessore alla cultura Fabrizio Cigolot, portando i saluti del sindaco alla presentazione dell’iniziativa in sala Ajace, ma un evento originale che il comune sostiene nell’ambito della progettualità sull’arte contemporanea.
(ascolta il podcast audiovideo con l’intervento di Fabrizio Cigolot).
La mostra, che avrà per titolo ‘Non sono io , siete voi’ è nata quasi per gioco su idea del giornalista Gianmarco Aimi , che nel corso di un’intervista a Floreancig realizzata per il magazine Rolling Stone, venne colpito dalla frase dell’artista “Ai miei quadri manca solo la parola”.
(ascolta il podcast audiovideo con Gianmarco Aimi)
A dialogare con le opere di Floreancig ci saranno più musicisti, uno dei quali, Piero Sidoti, presente in sala Ajace, ha cercato di tradurre musicalmente il suo ritrovarsi travolto dal forte impatto emotivo, suscitato dalla drammatica e passionale potenza coloristica di questo artista.
Io faccio il critico d’arte mentre Florenacig non fa l’artista…è l’artista e per questo mi mette in condizione di svantaggio – ha commentato Luca Cantore D’Amore – tratteggiandone figura e personalità. Floreancig non può che essere ciò che è, nel suo gioco tra estasi e tormento, tra il brutale e l’infantile, oggetto di fascinazione sempre in bilico tra follia e tormento artistico. E’ un sentimento che mescola amore e isterica antipatia quello che Luca Cantore D’Amore nutre per per Giordano Floreancig perchè e uno di quegli artisti che l’hanno messo in difficoltà, tirandolo giù da quella torre di cristallo che non concede ad un critico d’arte il piacere di preferire un’opera, di farsi coinvolgere da essa ma solo di conoscerla. Luca Cantore D’Amore ha definito sintestetica questa prossima mostra di Florenacig dove opere musicali e opere pittoriche si confonderanno per stimolare sensi ed emozioni all’odore del blu o a quel colore del vento, cantato da Fabrizio De André