14/09/2024

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Gli inglesi non hanno capito proprio niente oppure pensano che il valore della storia sia pari a zero se mantengono gratuita ogni santo giorno dell’anno l’entrata al  British museum, uno tra più immensi, ricchi musei del mondo. Evidentemente non pensano o non gli interessa di essere ritenuti pazzi dai turisti.

Venendo all’Italia Il nostro ministro Bonisoli,  ha annunciato che da settembre i musei statali italiani non saranno più obbligati alla prima domenica del mese ad ingresso gratuito. In Friuli Venezia Giulia sono due i musei statali, a Cividale e ad Aquileia, entrambi molto importanti per la storia che conservano.  Il ministro ha  aggiunto di essere arrivato a questa decisione dopo un confronto  con i direttori dei musei che. per la maggior parte sarebbe d’accordo con lui. Il ministro demanderebbe  ai direttori dei musei la libertà di scelta sull’apertura o meno gratuita ma non manca di sottolineare  che la gratuità, soprattutto in peridodi di di maggiore afflusso turistico, verrebbe vista dagli stranieri  come una pazzia italiana che, di fatto, va a sminuire l’importanza del patrimonio storico. Vale a dire…direttori, è meglio che teniate l’ingresso a pagamento altrimenti ci sottovalutano.  Le domeniche gratuite, secondo il ministro, vanno superate con  iniziative alternative. Insorgono il PD e Forza Italia. Franceschini definisce illogica questa scelta. Le domeniche gratuite hanno coinvolto 10 milioni di persone dal 2104 ad oggi ed invita il ministro a ripensarci.

La domanda allora è..qual’è il vero problema oltre la polemica? Le motivazioni ufficiali del ministro che cosa nascondono? Si potrebbe pensare che l’obbligo della gratuità confinato alla prima domenica del mese possa, in effetti, dirsi riduttivo rispetto a quella maggiore autonomia gestionale che consentirebbe ai dirigenti di aprire gratuitamente il museo in occasioni , magari più strategiche, più legate a momenti maggiormente opportuni, e quindi diversi da una blindata prima domenica del mese…ma non sfugge la contraddizione, se è vero quello che ha detto il ministro…se c’è più gente, magari richiamata da un evento o da un periodo propizio, perché dovrebbe beneficiare di una entrata gratuita  al museo, facendogli perdere incassi? Resterebbe il museo gratis in periodi down dal punto di vista dell’affluenza  ma come fare ad attirare pubblico?  Ė sufficiente la gratuità? E se non viene nessuno che senso ha tenerlo aperto? Senza contare poi  i costi, la carenza di personale ed altri motivi tecnici.

Abbiamo raggiunto al telefono Luca Caburlotto…Direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia  che così commenta le parole del ministro… (ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO)

Se è pur vero che l’accesso gratuito ad un museo non andrebbe considerato solamente sotto l’aspetto della maggiori o minori convenienze ma come promozione culturale e stimolo   a costrrire maggiore consapevolezza popolare della storia e del patrimonio che la rappresenta (chissà se gli inglesi la pensano così) è anche vero che, al netto delle entrate gratuite per i minorenni, si rischia di ritrovarsi con dirigenti museali che la gratuità la metteranno nel cassetto, acnhe perchè ci sono aspetti di responsabilità contabili che vanno ancora chiariti…(RISPOSTA IN AUDIO)

Ma il caso economico di successo del museo egizio di Torino. Magari ce ne fossero altri….(RISPOSTA IN AUDIO)

In quanto al necessario confronto tra ministro e dirigenti del sistema museale, c’è una volonta o un piano di azione che si sviluppi in tempi relativamente rapidi? (RISPOSTA IN AUDIO)

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