Episodi di violenza con risse all’interno del collegio Civiform e per strada, ha fatto accendere i riflettori su questa struttura che da centro di formazione regionale si sta trasformando in centro di accoglienza per minori non accompagnati.
La legge in Europa obbliga gli Stati aderenti ad accogliere, custodire e formare tutti i gli stranieri che oltrepassano i confini senza genitori. A quanto pare le norme del nostro Paese e quelle europee noi non le conosciamo molto bene, mentre all’estero se le studiano con attenzione.
Nel 2016 sono arrivati a Cividale oltre cento minori stranieri, contro i sessantasei del 2014. Buona parte sono kosovari, altri albanesi, afgani, ma anche da Togo, Pakistan e Bangladesh. Presentandosi per lo più senza documenti, si dichiarano tutti minorenni, infatti la media risulta di diciassettenni.
Quasi nessuno proviene quindi da Paesi in stato di guerra, ma questo non cambia dal punto di vista della legge sull’accoglienza. Da meno di un milione di euro del 2014 a oltre due milioni e mezzo del 2016, sebbene so tratti di costi che saranno interamente rimborsati da Prefettura e Regione, inizialmente l’esborso è a carico del Comune che vede i ritardi nel rientro come una spesa insostenibile.
Il minore che arriva da solo in un Comune, deve essere inserito in una comunità, interamente a spese dell’amministrazione. La tariffa “fuori convenzione” è pari a una media sugli 80 euro al giorno, con picchi di 130 euro. Un problema serio per Cividale del Friuli (UD).
Abbiamo incontrato Riccardo Prisciano che ha voluto raccontare la situazione dal suo punto di vista.
Marco Mascioli