“Per un futuro di pace occorre innanzitutto educare alla complessità, al gusto della ricerca e dell’avventura intellettuale e alla convivialità delle differenze: il Friuli
Venezia Giulia è una regione complessa nella quale le differenze sono ora messe a sistema, e costituiscono la base della sua specialità”.
Lo ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione, Loredana Panariti, intervenendo, a Roma, alla presentazione del ‘Meeting di pace – nelle trincee della Grande Guerra’, che si svolgerà venerdì 17 e sabato 18 aprile, a Udine e in altre otto località del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, al quale parteciperanno oltre tremila ragazzi delle scuole superiori di
quindici regioni.
FVG INTERMEDIARIO NEL MESSAGGIO DI PACE
“Il Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto l’assessore – è una Regione la quale, attraverso i segni presenti sul territorio e i tanti luoghi della memoria, può a pieno titolo fare da
intermediario rispetto al messaggio della pace, condividendolo, favorendone il passaggio, sostenendo e consolidando lo spirito di pace tra i giovani e le genti”.
“L’arrivo di tanti ragazzi e tante ragazze – ha concluso – è un evento che salutiamo con entusiasmo, nella certezza che si tratta del primo passo per fare del Friuli Venezia Giulia un laboratorio di pace, accoglienza, incontro”.
TRASFORMARE LE TRINCEE IN UN LABORATORIO DI PACE
Sul concetto di laboratorio di pace ha insistito nel messaggio inviato nell’occasione, essendo impossibilitata a intervenire, anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, la quale ha
sostenuto che “calpestare le trincee della grande guerra sarà per gli studenti partecipanti un modo unico per ricordare e capire ciò che è avvenuto cento anni fa e trasformare quel luogo di
morte in un inedito e originale laboratorio di pace”.
Il Meeting si aprirà venerdì, a Udine, con una serie di eventi tra i quali la marcia della pace e l’Assemblea plenaria dei giovani sul colle del Castello; per articolarsi, sabato, nei
Comuni di Drenchia, Gorizia, Fogliano di Redipuglia, Monfalcone, Sagrado, Savogna d’Isonzo, nonché a Nova Gorica e Tolmino, in Slovenia, lungo i percorsi e gli scenari del conflitto.