Il Movimento Cinque Stelle del Friuli Venezia Giulia, nel commentare i contenuti dell’intervento della Presidente regionale Debora Serracchiani al recente evento “Civiltà in cantiere” tenutosi a Udine, nel quale ha voluto rimarcare
alcune scelte fatte dalla giunta regionale per eliminare il consumo del suolo nel Friuli Venezia Giulia, sottolinea
che il Friuli Venezia Giulia è in testa alle classifiche nazionali per superficie occupata dalla grande distribuzione commerciale (ogni 1.000 abitanti il dato al 2015 era pari a 687 mq, mentre la media nazionale risulta essere di 372 mq, inoltre in provincia di Udine e di Gorizia abbiamo rispettivamente 802 mq e 762 mq di superficie ogni 1000 abitanti, prima e seconda tra le province italiane). Per poche decine di metri quadrati non raggiungiamo pertanto il doppio della media italiana. Una vergogna senza fine che testimonia come il nostro territorio sia stato per troppi anni considerato più il bancomat di amministratori locali e imprenditori senza controllo, che una risorsa da preservare!
Forse male informata dal suo assessore alle infrastrutture, la Serracchiani ha riferito che la Regione «ha optato per una moratoria sulla realizzazione di centri commerciali». Una notizia grandiosa, ma che nessuno dei presenti in sala ha potuto contestare al vicesegretario nazionale del Partito democratico, anche solo per chiedere quando sia stata decisa questa moratoria e con che legge.
Purtroppo però non vi è alcuna norma varata dalla maggioranza Partito democratico che vada in tale direzione- commenta il Movimento 5 Stelle. Anzi, semmai i pentasellati evidenziano i rischi che le superfici commerciali autorizzate – per assurdo – possano ancora aumentare, invece che diminuire.
L’unico modo per porre davvero un freno alla costruzione dei centri commerciali – conclude il portavoce Cristian Sergo – è portare in Aula quanto prima la nostra proposta di legge sulla riforma del governo del territorio che potrà permettere a Regione e Comuni di individuare le aree interdette alla realizzazione di questi edifici, secondo le disposizioni europee.