11/09/2024

Alla fine Trieste avrà la sua ovovia panoramica? dalle dichiarazioni rese dall’assessore regionale Scoccimarro a fine giugno, che ha definito di natura ideologica l’opposizione al progetto del comitato No-ovovia e quindi da respigere al mittente, la questione è ancora aperta sul piano tecnico e, per di più, in mani esperte, quali sono quelle dei “I tecnici che stanno gestendo la procedura e che hanno dato parere tecnico positivo alla Vinca di terzo livello… persone formate, che hanno alle spalle quattro legislature, competenze assodate ed esperienza: a loro ci affidiamo con grande fiducia – ha aggiunto Scoccimarro -.

“Sulla procedura relativa all’infrastruttura della cabinovia – ha spiegato Scoccimarro – è bene sottolineare che ci sono dei gradi sovraregionali: quello nazionale in primis e poi quello europeo per i fondi del Pnrr. Si tratta di passaggi che hanno un iter di valutazione del progetto, sul quale anche la Regione interviene, ma lo fa tecnicamente e amministrativamente parlando, non per presa di posizione nei confronti di una minoranza costituitasi in comitato. Mi è parso evidente sin da subito che lastrumentalizzazione politica abbia di gran lunga inficiato sulla valutazione complessiva dell’opera, esulando dalle tecnicità e sfociando in prese di posizione ideologiche”.

A seguito di un ricorso di terzi al Tribunale amministrativo regionale (Tar), lo stesso organismo si è pronunciato con una sentenza sulla quale abbiamo adattato la delibera di Giunta. Adesso attendiamo i prossimi gradi di giudizio. Va detto che, per quanto riguarda la Regione, ovvero per le quattro Direzioni centrali e per l’Avvocatura, abbiamo una variante urbanistica che si può realizzare. Per chi nutre perplessità c’è la possibilità di confrontarsi con tecnici professionisti mentre non possiamo accettare una sterile e dannosa critica ideologica”.

“Passando quindi all’iter della valutazione d’Incidenza di III Livello per la variante al Piano regolatore generale comunale di livello comunale “Accesso nord: mobilità sistematica e turistica” che prevede la realizzazione di un impianto a fune per il trasporto di persone tra Opicina e il centro città di Trieste, a seguito delle sentenze Tar del Fvg 199 e 200, pubblicate il 29 maggio 2024, si è ritenuto necessario procedere alla revoca della Delibera regionale 784/2024 di medesima data e riprendere il procedimento in ossequio a quanto statuito dal Tar” ha dettagliato Scoccimarro.

“Di concerto tra le varie Direzioni centrali coinvolte e con il supporto di Asugi e Arpa – ha aggiunto Scoccimarro -, si è proceduto a valutare ex novo la sussistenza dei requisiti necessari per una potenziale valutazione positivadell’intervento, e precisamente: la mancanza di alternative trasportistiche praticabili e correlativamente solo parzialmente valutabili sotto il profilo dell’incidenza ambientale; la strategicità della Variante ai fini del perseguimento del quadro di politiche regionali volte a tutelare valori fondamentali per la vita dei cittadini come la salute, per la sicurezza pubblica per la riduzione del costo sociale degli incidenti, e per l’ambiente con la riduzione della produzione di Co2; l’adeguatezza delle misure di compensazione proposte dal Comune di Trieste”.

Solo alcune delle osservazioni pervenute dal “Comitato no ovovia” sono state parzialmente accolte e in ogni caso tutte sono state controdedotte. Condivisa tra le Direzioni centrali, l’attività istruttoria ha evidenziato come esse non apportino ulteriori elementi conoscitivi tali da richiedere approfondimenti specifici. Si è proceduto quindi: a revocare la precedente deliberazione giuntale n. 784 del 29 maggio 2024; di ritenere, preso atto dell’assenza di soluzioni alternative, che la Variante 12 sia giustificata da “ragioni connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica o relative a conseguenze di primaria importanza per l’ambiente”, condizioni necessarie per la deroga prevista dall’art. 1 del DM 17 ottobre 2007 al divieto di realizzazione di impianto a fune all’interno delle aree Natura 2000, indicato dal DM medesimo; di ritenere che la medesima Variante 12 sia giustificata da motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed economica.

“Si è ritenuto di approvare le misure di compensazione proposte dal Comune di Trieste, come modificate e integrate con prescrizioni dal Servizio biodiversità: istituzione di un nuovo sito Natura 2000 Zps “Bosco Vignano e Laghetti delle Noghere” nei comuni di Muggia e San Dorligo della Valle-Obcina Dolina e indicazione delle prime misure gestionali; miglioramenti a favore della fauna saproxilica per mitigare l’impatto negativo provocato dalla riduzione e frammentazione di habitat; di approvare il “Formulario per la trasmissione di informazioni alla Comunità europea ai sensi dell’art. 6, paragrafo 4 della Direttiva Habitat”” ha concluso l’assessore.

Pare evidente l’imposizione politica dell’opera sulla base di una condivisione positiva dei fondamentali della variante 12 al piano regolatore comunale, quella che che contempla l’impianto a fune, in quanto mancherebbero soluzioni trasportistiche alternative, ci sarebbero ragioni “di principio”” connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica o relative a conseguenze di primaria importanza per l’ambiente, sussiterebbero motivi “imperativi” di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale ed economica, e verrebbero proposte dal comune misure di compensazione come l’istituzione di un nuovo sito Natura 2000 Zps “Bosco Vignano e Laghetti delle Noghere”, che di fatto sancisce che dall’altra parte si fanno danni. Ma, come afferma l’assessore , bisogna fidarsi cecamente dei tecnici e della loro esperienza. Se quelli “veri” (non quelli ideologici…?) dicono o diranno…(ma hanno già detto)… che l’ovovia-cabinovia è fattibile sulla base di scelte tecnicamente percorribili perchè economicamente , ambientalmente e socialmente sostenibili quanto urgenti per la salvezza del genere umano, allora questa cabinovia si faccia. Ma non ci sembra che ancora si possa argomentare con certezza e serenità che tutti gli aspetti di quest’opera siano assolutamente positivi. Saranno, quindi, i tecnici, a prendersi l’onere di eventuali torte in faccia perchè se allori dovessero esserci, questi spettano ai politici.

RISPETTO aael dichiarazioni rese a giugno di Scoccimarro, è del primo agosto la presa di posizione enunciata in conferenza stampa dal consigliere regionale del PD Francesco Russo per ribadire che “L’ovovia non potrà essere realizzata, lo dicono i fatti ed è ora che la Giunta Dipiazza ammetta che si tratta di un progetto folle, che non si può più realizzare e ne dichiari quindi l’abbandono, smettendo così di prendere in giro i cittadini e di far spendere soldi pubblici che servirebbero altrove. L’ultima prova di questo è che Terna ha messo, nero su bianco, l’obbligo per il Comune di Trieste di spendere circa 1,5 milioni per spostare le linee ad alta tensione che sono incompatibili con l’ovovia, facendo salire i costi e slittare in avanti i tempi”.

Russo ha precisato che il documento di Terna “…datato 14 marzo 2024, finora tenuto nascosto dal Comune di Trieste e divenuto pubblico solo a seguito di una richiesta di accesso agli atti”.

“Tenendo conto che l’ovovia dovrebbe essere conclusa entro il 2025 – continua l’esponente dem -, quando l’amministrazione Dipiazza ammetterà che l’ovovia è un progetto dissennato che non

si può fare per i tempi e perché non ha senso?”.

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