10/09/2024

Se ci avete detto che possiamo vergnarci, vi ringraziamo peravercelo detto…potrebbe anche essere letta così la breve nota della direttrice di Marie Claire, Antonella Antonelli rivolta ai propri lettori e lettrici, indignanti per la foto di una modella di copertina nell’edizione di novembre 2015(che riportiamo) che appare piuttosto “magra”.

e riportiamo in fondo a questo articolo anche il testo della risposta e il link della stessa sul sito della rivista.

Perchè la rilanciamo ora? semplicemente per una ricerca su internet su chi fosse il direttore della
rivista…curiosi di capire se da qualche parte ci fosse anche una sua presa di posizione sulla vicenda della capo redattrice di Marie Claire, Alba Solaro, licenziata in base alla legge Fornero dal gruppo editoriale Hearst che edita la rivista.

Vicenda che ha fatto scendere in campo l’Associazione Lombarda dei giornalisti che, oltre ad aver indetto scioperi di protesta, ha diramato un duro comunicato in cui contesta le motivazioni addotte dall’azienda e ne denuncia le modalità, irrispettose del Contratto nazionale di lavoro. “Non accettiamo l’utilizzo strumentale della Legge Fornero-si legge nella nota di Assostampa-laddove erano possibili altre soluzioni, condivise col sindacato. Ed ancora riportando un altro passo della nota sindacale…”il caporedattore mette un argine al dilagare della commistione notizie-pubblicità? Il redattore ha scritto qualcosa di sgradito a un politico o a una banca? L’inviato scopre qualcosa che dà fastidio agli amici dell’azienda o anche di un direttore compiacente? Basta “sopprimere” quella posizione “riorganizzando” la redazione e invocare un motivo economico oggi assai facile da sventolare e lo si può licenziare…un attacco alla libera informazione anche l’uso, nei confronti di una categoria delicata e fondamentale per la democrazia come quella dei giornalisti, di leggi che con la bandiera del mercato e della sostenibilità economica di fatto sottopongono tutti i colleghi a un ricatto latente.

ci piacerebbe sapere fino ache punto arriva la compiacenza del direttore di questo giornale. Se ci sono sue risposte ufficiali su internet ce lo dica.

…MA TORNIAMO alla modella “magra” della fotografia(copertina di novembre 2015 della rivista) La direttice della rivista si affretta a precisare che nelle pagine internet del giornale, dove la modella appare con le gambe scoperte, si può ben notare che la taglia è una 38 e che, comunque, in relazione alla delicata questione dell’anoressia, la rivista sta bene attenta a non fornire modelli negativi.

Queste le sue parole

Nota del direttore
Lettera ai lettori di Antonella Antonelli per spiegare quali sono i valori delle scelte redazionali di Marie Claire Italia.
di Antonella Antonelli – 16 Ottobre 2015 – 13:32

* LA COMMUNITY DI MARIE CLAIRE SI INDIGNA E NOI LA RINGRAZIAMO PER L’ATTENZIONE CHE CI DEDICA. QUI DI
SEGUITO PUBBLICHIAMO UNA LETTERA DEL DIRETTORE ANTONELLA ANTONELLI CHE SPIEGA QUALI SONO I VALORI DELLE
NOSTRE SCELTE REDAZIONALI *

Care lettrici,

Vi ringrazio innanzitutto per l’attenzione e mi scuso personalmente per aver suscitato la vostra indignazione.

Marie Claire da sempre è una rivista molto attenta e sensibile alle tematiche femminili, evitando immagini che siano dei modelli negativi per le ragazze, evitando foto con sigarette per il cancro al seno o modelle anoressiche…o altro.

La modella della cover di novembre, come potrete osservare anche all’interno del servizio moda, dove ha le gambe scoperte, è una normale taglia 38 come tante altre…

Vi invito inoltre a guardare la copertina del numero di ottobre che ha come protagonista una modella più adulta e più formosa….

Noi non abbiamo mai creduto in un solo ideale di bellezza femminile, ma al contrario crediamo nella consapevolezza di ogni donna di sentirsi bene nella propria pelle, compresa in una sana taglia 38!

Vi ringrazio ancora.
scritto da Antonella Antonelli

link
http://www.marieclaire.it/magazine/risposta-del-direttore-marie-claire-antonella-antonelli-copertina-novembre

NOSTRA NOTA

Stringate scuse di circostanza da parte della direttrice…
BENE….ma in copertina la modella appare “molto magra”, per non dire altro. Ed allora poniamo semplicemente una domanda: quanto ci hanno lavorato sopra i maghetti di photoshop? e con quale moralità, sensibilità ed attenzione per la taglia 38 lo si è fatto? possiamo anche sbagliarci…la magrezza della modella potrebbe anche essere naturale…ma non si sa a quale prezzo.

GFB

nell’immagine la foto di copertina incriminata

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