Tra gli anni 30 e gli anni 50 del secolo scorso, fu il cavalier Pietro Martinis, nato nel 1902 Castello di Porpetto e diplomatosi perito agrario ad introdurre con le sue appassionate sperimentazioni su pesche a polpa bianca e gialla, quelle coltivazioni di qualità che oggi sono fiore, o meglio, frutta, all’occhiello per il territorio di Fiumicello, insieme alle albicocche e all’ortofrutta più in generale.
Si calcola che a Fiumicello siano un centinaio le varietà di pesche coltivate, su circa 79 ettari dei 266 complessivi a livello regionale.
La produzione può raggiungere i 15 mila quintali l’anno, aspetto che porta Fiumicello sul podio regionale sia per quantità che per qualità della produzione.
La famosa ed attesa festa delle pesche, che è vetrina e mercato della produzione ortofrutticola fiumicellese giunta alla sua 58ma edizione, che si svolge in luglio, è un po’ la cartina di tornasole di tutto ciò, rispecchiando anche quel chilometro 0 mercantile che per i produttori fiumicellesi rappresenta ancora una voce molto importante. L’edizione dello scorso anno, ha lasciato il segno anche per lo spettacolo di Roberto Vecchioni, dedicato a Giulio Regeni. Ogni anno, nell’ambito della festa, si organizza anche un convegno per fare il punto sulla produzione ortofrutticola.
Quest’anno la Festa giunta alla sua 58ma edizione, in programma dal 13 al 17 luglio, sarà come sempre, un mix tra vetrina, mercato, intrattenimento e degustazioni…una festa, appunto nel senso più completo. Tra gli eventi, un concorso fotografico,la gara podistica Peach Run, il contest musicale per band emergenti Rock and peach, un concerto tributo a Bruce Springsteen con i Blood Brothers e, domenica 17 luglio alle 21.30, gran finale con il concerto dei Tiromancino.
Ed è occasione, in vista di questo appuntamento, tornare a parlare di produzione ortofrutticola…lo facciamo con il professor Alessandro Sensidoni, che abbiamo raggiunto al telefono. Diciamo subito che il prof. Sensidoni è docente ordinario d Scienze e Tecnologie alimentari all’Università di Udine, un docente molto apprezzato sia per la sua attività di ricerca che per il rapporto in tema di insegnamento che costruisce con gli studenti.
Professor Sensidoni in agricoltura, in specie per le coltivazioni delicate come quelle delle pesche, quali sono le attuali e più importanti sfide nonché pericoli da affrontare, pensando, per esempio, alle violente alterazioni climatiche? ASCOLTA LE RISPOSTE IN AUDIO
Nella dieta alimentare, dove collochiamo la pesca rispetto ad altri frutti? ASCOLTA LE RISPOSTE IN AUDIO
Succhi di pesca, confetture di pesca, ed altri derivati…non è la stessa cosa che addentare il frutto, dove il fattore qualità emerge subito a chiaramente….partire dalla pesca di qualità può in qualche modo costituire un valore aggiunto nei prodotti derivati oppure nella lavorazione tutto o gran parte si perde causa della dei trattamenti termici e della pastorizzazione?
Rimaniamo su questo argomento Riprendendo alcune considerazioni scritte sull’Huffington post lo scorso anno dalla giornalista Johann Rossi Mason, medico scientifico, saggista e imprenditrice…
A proposito del cosiddetto “juicing”, cioè la mania dei frullati, dei succhi, ottenuti da frullatore, da estrattore o spremitore, tutte macchine che vanno a ruba, sulla scia di un trend salutistico e dietistico che non tiene conto di effetti collaterali…la Mason ricorda che per esempio, l’assunzione di succhi provoca l’ingerimento di dosi molto maggiori di zuccheri naturali. Un succo sono 4 pesche e si beve più velocemente che non mangiare una pesca.
Questo provoca picchi ed altalene glicemiche e metaboliche che possono produrre un aumento di peso…anche le fibre vegetali, cosi utili al sistema digestivo e per il funzionamento della flora batterica intestinale, vengono distrutte. A loro si deve il senso di sazietà che invece il succo provoca solo temporaneamente. Il fatto di bere e non mangiare, porta l’organismo a consumare meno usa energia e quindi a non consumare quelle calorie che gli servirebbero per scomporre un cibo solido:
anche la salivazione diminuisce e sappiamo che la salivazione stimola la secrezione di succhi gastrici utili alla digestione.
Professor Sensidoni, con questo non vogliamo dire che bere la frutta o gli ortaggisia un crimine…ma gustarli masticandoli sarebbe meglio….come orientare in questo senso? Si può tornare alle origini oppure nel nostro futuro ci saranno le pesche in pillola? ASCOLTA LE RISPOSTE IN AUDIO
Un’ultima domanda professor Sensidoni, prima di congedarci…che il buono sia anche bello può andar bene ma che sul bello sia sempre buono ci fa venire qualche dubbio. ASCOLTA LE RISPOSTE IN AUDIO
trailer radio 90 secondi
INTERVISTA INTEGRALE AL PROF. ALESSANDRO SENSIDONI.
A CURA DI GIANFRANCO BIONDI