26/07/2024

Oltre 30 anni di storia, impegnata in 4 regioni , 1900 lavoratori, oltre 29.000 beneficiari dei servizi, oltre 21.000 kWh di energia prodotta da impianti fotovoltaici, 100% di rifiuti recuperati, 172 corsi di formazione professionalizzanti, 83% dell’organico composto da donne. Sono soltanto alcuni dei numeri del primo Bilancio di sostenibilità (2022) della Cooperativa sociale Itaca evidenziati dal presidente Paolo Castagna a Palazzo Montereale Mantica di Pordenone, sede della CCIAA di Pordenone-Udine, all’interno dell’evento “Rendicontare per il futuro. Il bilancio di sostenibilità: esperienze cooperative e nuove sfide per accompagnare il cambiamento”.

Promosso da CCIAA Pordenone-Udine, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Itaca, l’appuntamento aveva l’obiettivo di presentare lo strumento del bilancio di sostenibilità nella sua accezione di strumento per accompagnare, trasformare e far evolvere le imprese, anche del terzo settore, verso una concreta cultura della sostenibilità.

Cooperazione è eccellenza del territorio“Ho sempre avuto una grande considerazione del movimento cooperativo – ha esordito nel suo intervento di saluto Michelangelo Agrusti, vicepresidente della CCIAA di Pordenone-Udine -. Sebbene spesso le cooperative siano state accusate di agire fuori dalle regole di mercato, la cooperazione è impresa. Dall’esperienza cooperativa sono nate realtà capaci di stare sul mercato in tutti i settori e che hanno creato reddito per migliaia di famiglie”.

Michela Vogrig, presidente di Legacoop Fvg, ha sottolineato come “la sostenibilità debba permeare tutte le organizzazioni, diffondendosi e coinvolgendo i territori. L’economia sociale rappresenta un modello di sviluppo economico non estrattivo, che è per sua natura inclusivo e democratico, e del quale il movimento cooperativo è parte. Dobbiamo guardare non solo agli aspetti ambientali, ma anche all’equità redistributiva, così come alla qualità del lavoro.

Il prof. Alain Devalle, professore ordinario Università degli Studi di Torino, Scuola di Management ed Economia, ha evidenziato come

i temi innovativi rappresentati dal bilancio di sostenibilità si trovino in un quadro normativo in divenire. Il quadro di riferimento europeo è quello del Green Deal. In quest’ottica “le imprese dovranno rendicontare informazioni sulla sostenibilità in termini di informazioni di bilancio da inserire nella rendicontazione sulla gestione”e

la componente ambientale è fondamentale in qualunque ambito di attività . In buona sostanza sostenibilità non deve essere un obbligo “ma un paradigma dell’impresa che voglia restare sul mercato in un’ottica di crescita”.

Il prof. Maurizio Cisi, professore ordinario Università degli Studi di Torino, Scuola di Management ed Economia ha ricordato come il percorso di sostenibilità di Itaca in realtà sia iniziato anni addietro già con il bilancio sociale, “ottimo strumento che le cooperative sociali, e gli enti del terzo settore più in generale, utilizzano come mezzo di sensibilizzazione e presa di coscienza”.

Se il bilancio sociale rendiconta quel che un’impresa fa, il bilancio di sostenibilità sposta l’accento sui rischi di un’impresa nel fare quel che fa, ad esempio “come l’impresa incide sui cambiamenti climatici, come pensa di adottare la propria strategia per allinearsi alla transizione verso un’economia sostenibile”.

“Il bilancio di sostenibilità esclude l’autoreferenzialità e impone la necessità di adeguarsi agli standard europei – ha sottolineato il presidente di Itaca, Paolo Castagna -.

La politica della sostenibilità di Itaca si concentra su acquisti sostenibili e circolari, gestione dei consumi energetici, uso sostenibile delle risorse idriche, controllo e riduzione delle emissioni di gas serra, monitoraggio dei parametri ambientali delle strutture, gestione responsabile dei rifiuti, formazione e sensibilizzazione ambientale degli operatori, ottimizzazione commuting, cultura del riutilizzo.

Tra le tappe fondamentali la conclusione a fine 2023 del percorso relativo all’Obiettivo 5 “Parità di Genere”, uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che 193 Paesi membri delle Nazione Unite si sono impegnati a realizzare entro il 2030. Obiettivo raggiunto da Itaca lo scorso 14 dicembre con il rilascio della certificazione di genere UNI PdR 125:2022 da parte dell’ente Uniter.

Il bilancio di sostenibilità deve essere “strumento per stimolare i soggetti pubblici e istituzionali per co-costruire, co-progettare, stare insieme ai tavoli, in un percorso di amministrazione condivisa”, ha detto Anna Fasano, presidente di Banca Etica. E poi c’è la mutualità, aspetto fondante della cooperazione sociale, in questo “la governance ha un ruolo centrale”.

Sabrina Marcuzzo, direttore commerciale del Terzo settore di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato come “la sostenibilità sia una responsabilità nei confronti della comunità”, un esempio è la trasformazione dei modelli di business che non mettono più al centro solo il profitto, ma anche l’impatto generativo sul territorio. Intesa Sanpaolo, ad esempio, in quest’ottica “abbiamo definito uno strumento che valuta l’impatto generato dai progetti che finanziamo”.

In estrema sintesi è stata poi presentata la cassetta degli attrezzi che la Direzione Impact di Intesa San Paolo mette a disposizione,

Il bilancio di sostenibilità di Itaca è un documento di rendicontazione che consente di scoprire informazioni e caratteristiche sovente poco conosciute, ha concluso Renato Cinelli, dottore commercialista Studio Ciganotto Cinelli Salvato Pisani. Le informative non finanziarie, in questo senso, sono talmente significative che il presidente del Collegio dei Sindaci di Itaca ha chiosato con uno stimolo, proporre agli stakeholder, nella fase di predisposizione di bandi o appalti relativi a servizi sociosanitari, di inserire alcuni spunti tratti proprio dalle informazioni reperibili dal bilancio di sostenibilità.

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