Tredici studentesse, di cui sette italiane, hanno perso la vita nel tragico incidente di domenica nei pressi di Tarragona, lungo l’autostrada che unisce Valencia a Barcellona. L’autista del bus sul quale viaggiavano sessantuno studenti Erasmus ha perso il controllo dell’automezzo, sbandanbdo più volte, capovolgendosi e trasformandosi in un ammasso di lamiere contorte. Una delle tredici ragazze italiane che hanno perduto la vita è Elisa Valent, nativa di Gemona del Friuli e residente a Venzone. Nell’elenco ufficializzato dalle autorità ci sono anche due tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca. Proclamati due giorni di lutto a Barcellona.
Appresa la tragica notizia, hanno espresso il proprio cordoglio il presidente della Giunta del Friuli Venezia Giulia e il presidente del Consiglio, Franco Iacop. “E’ un dolore che colpisce direttamente l’intera comunità regionale” – ha detto Iacop- esprimendo alla famiglia i sentimenti del più profondo cordoglio del Consiglio regionale.
“Piangiamo ancora una volta la scomparsa di una giovane vita, figlia della nostra terra, strappata nel fiore
degli anni e delle speranze”. E’ stato questo il pensiero della presidente della Regione Debora Serracchiani. “Elisa Valent non doveva morire. Era come molti altri giovani del Friuli Venezia Giulia che amano l’incontro e il confronto,
animati dalla voglia di allargare spazi culturali, di conoscere il mondo e vivere nuove esperienze di studio. E inseguendo questi desideri non si deve morire”, ha sottolineato la presidente.
Queste le parole del sindaco di Venzone raccolte dall’ inviata Lisa Zancaner
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Sulle cause dell’incidente sta lavorando la polizia spagnola.La probabile causa é l’errore umano da parte del sessantreenne autista, che in diciassette anni di servizio, non avrebbe mai avuto incidenti. Negativo anche ai testi su assunzione di droga e alcool. L’autista, che ora si trova ricoverato in rianimazione per contusione polmonare, é indagato per omicidio colposo plurimo. Egli ha ammesso che un colpo di sonno è all’origine della tremenda carambola del bus, che è finito nella carreggiata opposta dell’autostrada.
L’autista del pullman ha confermato il colpo di sonno. Ci si chiede se si faccia tutto quanto è necessario per garantire la massina sicurezza possibile a bordo dei pulmann. Se il mestiere dell’autista sia valutato adeguatamente per le responsabilità oggettive che comporta, se chi guida sia sufficientemente tutelato e, allo stesso tempo controllato. Se esistono coni d’ombra nel delicato compito della guida di mezzi pubblici… Domande che abbiamo girato ad Alberto Toneatto, amministratore delegato SAF e dirigente di Arriva Italia grande azienda che gestisce il trasporto pubblico locale e turistico in Friuli Venezia Giulia , all’avanguardia per mezzi ed organizzazione, tanto da essersi aggiudicata due premi “Gold” nell’ambito della prima edizione di “Engineering Recognition Awards”, organizzato da Arriva Plc. Nel box potete vedere i turni che gli autisti SAF sono tenuti a rispettare. Ad una prima lettura può semprare che turni di guida di nove ore siano eccessivi. Sulla base di quali valutazioni sono stati preparati? Sentiamo Alberto Toneatto
Audio dichiarazione di Alberto Toneatto, AD di SAF …..raccolta da Gianfranco Biondi
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