L’acqua è un bene comune e non va sprecata mai. Durante i periodi più caldi, però, troppe persone tendono a farne un utilizzo indiscriminato, per questo il CAFC ha elencato in una nota uan serie di accortezze salva-acqua agli utenti, non senza precisre quanto la cosiddetta “Impronta idrica” incida sul consumo di questo prezioso bene.
CAFC invita i cittadini a riflettere sul fatto che nella nostra vita impieghiamo molta acqua per cucinare, lavarci, bere…e ancora di più viene utilizzata per produrre cibo e oggetti. Prima di elencare le “buone abitudini” che toccano ciascuno di noi sia nell’uso domestico che alimentare, si forniscono alcuni dati “spaventosi” sull’impiego dell’acqua nei processi produttivi. Ad esempio, 1 chilo di grano ha un’impronta idrica paria a 1.300 litri, 1 chilo di carne rossa 15 mila 500 litri, 1 chilo di riso 3 mila 400 litri, 1 automobile 400 mila litri…
(ndr) Va da sé che, pur nella giustezza assoluta delle raccomandazioni ai singoli utenti, non sfugge che vanno nel senso completamente contrario gli esempi di (spreco?) d’acqua nei cicli produttivi imposti dallo sfrenato consumismo!!
Intervenire in questi processi è necessario almeno quanto raccomandare ad ogni singolo di consumare meno! E’ quindi importante fornire esempi di lungimiranza e di azioni concrete affinché i cittadini non si sentano gli unici “idioti” a dover risparmiare.
E veniamo a quanto ci raccomanda caldamente il CAFC…
Che fare quindi per ridurre l’impronta idrica? Il cittadino deve pensare anche al tipo di dieta: quella mediterranea, fondata su fibre, cereali integrali, legumi, semi, ridotto apporto di proteine animali e maggiore apporto di alimenti di origine vegetale, rispecchia sicuramente lo stile di vita più idoneo anche sotto l’aspetto della salvaguardia idrica. Ecco perché risulta decisivo anche valutare in modo critico la dieta alimentare, oltre a pensare ai consumi diretti di acqua negli usi quotidiani e domestici.
Sane abitudini – Non scialacquare; la maggior parte dell’acqua non la beviamo ma la mangiamo: 50 litri sono il livello minimo raccomandato per uso domestico, il consumo idrico per una dieta di 3 mila Kcal è di 70 volte superiore!
Scegli prodotti a basso impatto idrico (la dieta mediterranea consuma meno acqua); bevi l’acqua del rubinetto, controllata, buona e sicura, l’unico vero Km zero, opta per l’agricoltura biologica che tiene meglio l’acqua piovana e il vapore acqueo, non usa la chimica e inquina meno le falde.
Regole salva-acqua: evita di tenere aperto inutilmente il rubinetto (quando ci si lava soprattutto); installa riduttori di flusso su rubinetti e doccia, consumerai il 50 per cento in meno; utilizza flussi differenziati e regolatori di scarico, una famiglia di 4 persone risparmierà fino a 30 mila litri d’acqua all’anno;
scegli elettrodomestici di classe A superiore e usali solo a pieno carico (i modelli eco di lavatrici permettono di risparmiare fa 50 a 100 litri ad ogni lavaggio e le temperature non troppo alte consentono un uso inferiore sia di acqua sia di energia);
ripara i rubinetti, una perdita di 90 gocce al minuto determina lo spreco in un anno di ben 4 mila litri d’acqua; utilizza la doccia e non la vasca (120 litri d’acqua per il bagno contro gli appena 20 litri per la doccia);
innaffia le piante di sera (l’acqua evapora più lentamente, se ne spreca meno; se si ha un giardino, meglio installare un impianto di irrigazione a goccia, programmandolo perchè entri in funzione di notte);
lava l’auto con moderazione, soprattutto in questo periodo estivo (usare un secchio al posto della canna fa risparmiare 130 litri d’acqua, sarà un’operazione più lunga ma si salvaguarda il nostro bene comune);
ricicla l’acqua: quella della bollitura, ad esempio, è ottima per lavare i piatti (super-sgrassante grazie agli amidi); usare l’acqua in cui sono state lavate le verdure o l’acqua piovana per annaffiare orto e fiori fa risparmiare circa 6 mila litri l’anno.