Sintesi dell’intervento della presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, alla conferenza stampa tenutasi a palazzo Torriani del 21 gennaio 2020 sul bilancio e strategie delle attività associative e sui dati della produzione industriale in Friuli Venezia Giulia e provincia di Udine
La territoriale di Udine di Confindustria, attraverso una ampia sintesi fornita ai media da parte della Presidente, Anna Mareschi Danieli, ha fornito un quadro delle priorità, strategie dell’associazione, confrontando alcuni macro dati tra il recente storico e l’attualità. Confindustria Udine oggi conta 81 nuovi associati, 49 soci effettivi, 25 aziende start-up e 7 soci aggregati…Tutti incrementi avviati nel 2018.
A fronte di una stima dell’FMI di una leggera e graduale ripresa del PIL in Italia per il 2020, pari allo 0,5 per cento rispetto allo 0,2 del 2019, per il Friuli Venezia Giulia le analisi Prometeia stimano quest’anno una leggera accelerazione del PIL ( +0,7 per cento).
Nel 2019 la spesa per consumi delle famiglie è stata caratterizzata da un andamento ancora fiacco (+0,7%) con depositi bancari che a giugno 2019 sono cresciuti del 3,8%, segnale dell’incertezza che stiamo attravesando.
Nei primi nove mesi dello scorso anno, la produzione industriale in regione, sulla base dell’indagine condotta da confindustria FVG, dopo aver registrato nel 2018 una crescita annua del 0,4 per cento, ha segnato una diminuzione del 3,6 per cento.
Per quel che riguarda l’occupazione, se a livello nazionale nel 2019 ci si è posti al di sopra dei livelli pre-crisi (+ 1% la variazione 2019/2018 e + 2,8% nel Nord Est) il FVG si è ancora riamsto al di sotto (-1,7%) con aumento dell’occupazione, sempre nei prime nove mesi del 2019 rispetto al 2018, dello 0,5%.
Il tasso di occupazione in FVG( rapporto tra occupati e popolazione della stessa classe di età) nei primi nove mesi del 2019 si è attestato al 66,4 %.
Le persone in cerca di occupazione in calo rispetto al 2018 del 4,6%.
ll tasso di disoccupazione ( rapporto tra disoccupati e l’insieme di occupati e disoccupati), sempre nei primi nove mesi, è diminuito rispetto all’anno precedente, dal 6,3 al 6 %, a seguito del calo del tasso di disoccupazione maschile, dal 5,3 al 4,7%, mentre quello femminile è aumentato dal 7,5 al 7,7%. Rimane ancora alto il tasso rispetto ai livelli di pre-crisi e a quello delle principali economie avanzate. Sulla tipologia dei contratti, a prevalere sono quelli a tempo determinato (51%) mentre nel mainifatturiero quelli in somministrazione arrivano al 38%, quelli determinati al 31% e quelli a tempo indeterminato al 18%.
Nei primi nove mesi del 2019 le esportazioni in FVG sono risultate in calo, rispetto allo stesso periodo del 2018, del 7,2%. Diminuzione imputabile alla cantieristica che, pur godendo di buona salute, si caratterizza per una forte variabilità; senza tale comparto si registra una crescita del 5,5%. Oltre alle vendite all’estero di navi e imbarcazioni, in calo anche le esportazioni di prodotti della metallurgia, stazionario quelle di macchinari, in crescita prodotti in metallo e mobili.
A livello territoriale di dati indicano un export al meno 62,2% per la provincia di Gorizia, -0,4% Pordenone, crescita del 6% a Udine e dell’ 8,6% a Trieste.
In crescita i flussi verso Germania, Regno Unito, in calo quelli verso USA (-34,2%), Francia (-7,4 %) e Austria (-3,5 %).
La produzione industriale in provincia di Udine ha subìto il terzo rallentamento consecutivo nel terzo trimestre 2019 (-3,7 %) portando ad una variazione media annua di segno negaticvo, il che non accadeva dal 2013.
Una dinamica – come ha sottolineato Anna Mareschi Danieli- che si deve a vari fattori, dai conflitti tariffari alla complessità legislativa nazionale, dal calo degli investimenti e ristagno degli ordini e consumi al cuneo fiscale, che da noi è doppio rispetto a quello della Germania.
Nel commercio estero, le esportazioni della Provincia di Udine resistono nel 2019 alla fase di rallentamento della crescita globale, confermando un trend positivo, seppure in decelerazione . Nei primi mesi del 2019 le esportazioni della provincia di Udine hanno, comunque, registrato una crescita tripla rispetto alla media del Nord Est . La bilancia commerciale udinese si è mantenuta positiva nei primi nove mesi 2019 (+25,4%) e l’export da gennaio a settembre ha segnato un più 6% rispetto al meno 7,2% del FVG, al + 1,9% del Nord Est, il -0,9% del Nord Ovest e al +2,5% dell’Italia.
Sempre centrando L’analisi sull’export della provincia di Udine, si evidenzia che la Germania è primo paese di destinazione con quota pari al 16,1% in diminuzione del 3,9% , seguito da USA con più 31,6 %, Austria (-11,5%) e segni positivi per Francia, Spagna Regno Uinto. In forte aumento le esportazioni in Cina con un + 35,5% .
Il mercato del lavoro in Provincia di Udine, nel periodo gennaio-settembre 2019, è calato del 3,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo è risultato maggiore per la componente femminile. La maggior parte delle assunzioni ha inreressato il terziario ( 42,1 % del totale in calo del 3,6). Seguono albeghi e ristoranti (calo del 1,8 %) e manifatturiero (-13,7%). Nel settore delle costruzioni incremento di assunzioni del 21,4 %.
Una parte della conferenza stampa è stata dedicata al cosidetto “Modello Udine” della territoriale di Confindustria, descrivendo l’impegno sui diversi pilastri d’azione, dall’internazionalizzazione con la rete Confindsturiale in Serbia, Montenegro, Polona e Slovenia, al riodino dei parchi scentifici e il ruolo di Fruli Innovazione , dal credito con i buoni risultati ottenuti dall’unione del Confidi con Pordenone, alla formazione con i corsi di aggiornamento continuo per gli imprenditori, dalla responsabilità sociale d’impresa nella quale rientra anche l’iniziativa di investimenti mobiliari a favore di una ONLUS, al dialogo confindustriale con Friulia, Finest, Frie, Regione ma anche con giovani e famiglie per l’orientamento e presa di coscienza del mondo produttivo, dalle relazioni istituzionali eal rapporto pubblico-privato, che ha permesso ad INSIEL, grazie alla presenza in consiglio di amminsistrazione di Confindustria, di fimare il primo contratto con aziende private, all’ l’azioene aggregativa per le aziende con l’obiettivo di renderle eleggibili verso contributi e bandi di livello alto, il che ha permesso l’assegnazione di 24,5 milioni di euro di contritributi a fondo perduto dello Stato. Fino agli interventi sul patrimonio storico udinese, in particolare la torre di santa Maria, per l’allestimento del museo dell’ingengo e di una sala conferenze dal 250 posti.