I più antichi rettili volanti conosciuti al mondo sono friulani ed ora alcune copie degli esemplari conservati al Museo Friulano di Storia Naturale sono in mostra a New York. Nelle ultime decine di anni una serie di importanti scoperte è avvenuta in area alpina, particolarmente nella bergamasca e in Friuli. E i resti fossili di una ventina di rettili volanti, i più antichi conosciuti al mondo, arricchiscono ora le collezioni dei Musei di Udine e Bergamo ma, soprattutto, sono stati studiati dai più noti specialisti mondiali. Gli esemplari sono stati esaminati dagli studiosi delle maggiori Istituzioni scientifiche internazionali e sono stati oggetto di decine di pubblicazioni sulle più importanti riviste paleontologiche mondiali, oltre ad essere stati citati in ogni trattato di paleontologia sistematica ed essere stati oggetto di interesse da parte delle maggiori istituzioni scientifiche mondiali. Ultimo, in ordine di tempo, l’American Museum of Natural History di New York dove alcune copie degli esemplari friulani (non è stato tecnicamente possibile inviare gli originali) sono al centro della mostra “Pterosaurs”, aperta al pubblico sino a febbraio 2016 e visitata già da centinaia di migliaia di persone. Ma chi sono i protagonisti di queste scoperte e degli studi che ne sono seguiti? Gli pterosauri, noti come rettili volanti, sono primi testimoni del volo nei vertebrati, avendo raggiunto questa capacità proprio nell’odierna area alpina oltre 200 milioni di anni fa. Oggi li ritroviamo allo stato fossile in depositi, come quello dell’area di Preone, particolarmente ricchi di resti anche di altri organismi.