29/11/2023

Una complessa indagine avviata nel 2015 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Gorizia con il coordinamento dei Pubblici Ministeri Laura Collini e Paolo Ancora della Procura della Repubblica di Gorizia, ha permesso di mettere in luce a carico degli ammministratori di due società del settore turistico con sede a Grado reati di Bancarotta Fraudolenta Patrimoniale e Bancarotta Societaria da False comunicazioni Sociali. Coinvolte anche altre due persone legate da rapporto di parentela con gli amministratori delle predette società.

Sono state effettuate diverse perquisizioni domiciliari con il sequestro di copiosa documentazione amministrativo- contabile e documentazione bancaria presso istituti di credito. Le indagini seguenti hanno permesso di accertare numerose violazioni amministrative e penali a carico delle due citate

imprese come pure nei confronti di altre due società, di cui una con sede a Panama, tutte riconducibili ai richiamati imprenditori gradesi.

Nel corso delle operazioni è emerso, in particolare, che uno degli indagati aveva costituito ed utilizzato società e gruppi societari a struttura piramidale, per lo più situate nei c.d. “paradisi fiscali” (Panama, Antigua, Liechtenstein ed Isole Vergini Britanniche), con il fine di occultare/gestire rilevanti patrimoni sottratti alla tassazione nello Stato Italiano ed aveva, altresì, fatto ricorso a società fiduciarie, di gestione e trust siti in Italia e all’estero, al fine di garantirsi l’anonimato nella detenzione delle relative quote azionarie, il tutto avvalendosi per lo più di risorse finanziarie depositate in conti correnti esteri. Le attività svolte hanno riguardato anche l’esecuzione di quattro verifiche fiscali, nei confronti dei soggetti economici indagati, di cui tre di diritto Italiano ed uno di diritto panamense, che hanno permesso di accertare numerose violazioni all’I.V.A. ed alle imposte dirette e l’omesso versamento all’Erario di circa 2.361.000,00 euro.

Le indagini sono proseguite anche dopo le sentenze di fallimento emesse dal Tribunale Fallimentare di Gorizia in data 14.12.2016, nei confronti delle due società indagate. L’attività posta in essere ha permesso di accertare che gli amministratori delle società fallite hanno distratto dal patrimonio aziendale ingenti somme, anche attraverso trasferimenti finanziari effettuati su conti correnti esteri, per complessivi euro 3.300.000,00, rendendosi responsabili dei reati di bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali.

Al fine di garantire i creditori, tra cui l’Erario, il G.I.P. presso il Tribunale di Gorizia ha disposto il sequestro preventivo, eseguito nei giorni scorsi dai finanzieri, finalizzato alla confisca per equivalente, di un immobile con pertinenze, ubicato a Merano (BZ), del valore di circa 200.000,00 euro, che gli amministratori falliti hanno artificiosamente distratto dal patrimonio aziendale, attraverso una simulata vendita a familiari compiacenti, anch’essi deferiti all’Autorità Giudiziaria.

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