12/09/2024

I movimenti LGBTQIA (Lesbian, Gay, Bisexual, Transsexual, Queer, Intersex, Asexual) di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto hanno scelto il Friuli Venezia Giulia come regione dove svolgere i numerosi eventi di avvicinamento e sensibilizzazione alla parata che si terrà il prossimo 10 giugno 2017 a Udine.

Tutti i capoluoghi – Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine – ospiteranno numerosi eventi, Dopo il patrocinio del Comune di Udine, il Comitato organizzatore è in attesa di quello degli altri capoluoghi.

Schermata 2017-02-22 alle 14.32.44Fvg Pride è organizzato da cinque associazioni regionali, Arcigay Friuli, Arcilesbica Udine, Arcigay Arcobaleno Trieste e Gorizia, La Fenice Fvg e Associazione Universitaria Iris. Le associazioni oltre ad organizzare il primo Pride regionale, hanno elaborato un manifesto politico in cui mettere nero su bianco le istanze a favore di tutti coloro che, per qualsiasi motivo indipendente dalla loro volontà, si trovano ad essere discriminati.

«Udine si è sempre molto impegnata per i diritti civili e per la parità delle opportunità anche rispetto alle istanze LGBT – commenta il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Proprio per questo come amministrazione siamo lieti che la città sia stata scelta per ospitare una manifestazione civile di questa rilevanza».

«Ritengo che proprio le donne, che da sempre subiscono forme di discriminazione e disparità, possano comprendere e condividere pienamente tutti i percorsi finalizzati a combattere ogni forma di discriminazione legata al genere – sottolineato l’assessora alle Pari opportunità, Cinzia Del Torre .

«La condivisione del percorso è una scelta fatta a livello regionale – ha dichiarato l’assessora regionale Loredana Panariti – perché crediamo fortemente che confermare i diritti di alcuni non li toglie al resto della cittadinanza. Il percorso intrapreso dal Friuli Venezia Giulia è quello della discussione aperta, per mettersi nei panni degli altri e riuscire a comprenderci»

«Il Pride è un nostro diritto come cittadin*, – ha detto Nacho Quintana Vergara, presidente di Arcigay Friuli – ma è anche un nostro dovere nei confronti della nostra storia. La storia passata, commemorando e celebrando i moti di Stonewall e tutte le persone che con il loro orgoglio hanno portato al riconoscimento delle nostre identità e diritti e che, soprattutto, ci hanno insegnato la capacità di lottare e far sentire la nostra voce come comunità e come individui. La storia presente, vissuta preservando questa eredità, E la storia futura, in cui il nostro orgoglio avrà lasciato alle nostre spalle, come impronta per le prossime generazioni, una società più equa e libera per tutt*.

«Fvg Pride – ha confermato Antonella Nicosia, presidentessa di Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia – è un’occasione per riaffermare l’impegno a lottare contro ogni forma di violenza e di discriminazione agita non solo nei confronti delle persone LGBTI, ma anche delle donne e delle persone di diversa provenienza etnica. Quest’anno è anche un’occasione per privilegiare il senso dello stare insieme e promuovere un modello concreto di cittadinanza attiva».

Il Pride però non è soltanto una manifestazione della comunità LGBTQIA ma rivendicazione e celebrazione pacifica dei valori universali contenuti anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che sono alla base dell’Articolo 3 della Costituzione Italiana.

«È per questo motivo che ci riconosciamo nei principi del femminismo per la parità e l’autodeterminazione delle donne – ha continuato Quintana Vergara – nella lotta contro il razzismo e ogni forma di fascismo e totalitarismo. Siamo tutt* divers* ma i nostri diritti devono essere riconosciuti al pari dei nostri doveri».

Fvg Pride non sarà “solo” una parata, ma un susseguirsi di eventi di portata sociale, educativa e di intrattenimento culturale che affronteranno le questioni legate alle tematiche LGBTQIA nel periodo che va da marzo a giugno 2017.
Presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali, convegni e flash mob coinvolgeranno in maniera diffusa Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, e culmineranno nella grande parata di giugno a Udine,

Il Comitato Fvg Pride 2017 ritiene importante aprire il Pride alle persone con storie diverse e collegare le esigenze delle diverse minoranze che, tutte insieme, sono la maggioranza dell’umanità. Fvg Pride è, qindi,una festa di tutte e di tutti.

La parata

La tradizionale parata, che celebra i moti del 1969 dello storico locale Stonewall di New York, si svolgerà nel pomeriggio di sabato 10 giugno, per le vie del centro di Udine
Il corteo si trasformerà poi in una festa stanziale nel cuore di Udine. Sul palco allestito per l’occasione si alterneranno le voci degli organizzatori, delle istituzioni e quelle degli artisti che hanno aderito al manifesto del Comitato Fvg Pride 2017.

LGBTQIA

La comunità LGBTQIA è formata da persone lesbiche (donne che provano attrazione sessuale e romantica per altre donne), gay (uomini che provano attrazione sessuale e romantica per altri uomini), bisessuali (persone che provano attrazione sessuale e romantica per persone di due o più generi), transgender (persone che si riconoscono in un genere diverso da quello assegnato alla nascita), queer (persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere non rientra nelle categorie binarie create dalla cultura egemone), intersessuali (persone nate con caratteri sessuali che non rientrano nelle tipiche nozioni binarie del corpo maschile o femminile) e asessuali (persone che non provano attrazione sessuale né interesse per il sesso pur potendo provare attrazione intellettuale ed emotiva verso altre persone).

nota sull’uso degli asterischi

“I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”, scrisse il filosofo Ludwig Wittgenstein nel suo Tractatus logico-philosophicus nel 1921.
È su questa base che nasce l’esigenza di aprire il linguaggio che usiamo ogni giorno, più o meno inconsciamente, a forme più inclusive perché le parole che si scelgono ogni giorno esercitano una certa influenza sul modo in cui percepiamo la realtà.
L’asterisco è un espediente grafico che può essere usato in sostituzione alla desinenza per indicare la forma sia al maschile che al femminile e, dunque, includere le forme che non rientrano in nessuna delle due.

È necessario non solo non usare sempre e comunque una desinenza che si riferisca ad un unico genere, ma anche creare un linguaggio che possa essere inclusivo per le persone che non si riconoscono nella divisione binaria standard dei generi maschile o femminile. L’inglese, il francese e lo svedese prevedono pronomi neutri con un grado più o meno forte di utilizzo: in svedese, hen è entrato nel linguaggio; in inglese si sono imposti abbastanza facilmente ze o they/them; in francese si discute dei vari pronomi possibili, primi fra tutti yel/iel.

(ndr) Esempi che ci fanno comprendere che l’asterisco, però, non è un accorgimento risolutivo, proprio perchè solamente grafico e non anche fonetico. Occorre tenere presente e fare i conti con il modo di comunicare che è espressione dell’era multimediale. E’ linguaggio parlato, ancora più di quello scritto, che costruisce l’agognata inclusione delle diversità e la parità dei diritti e dei doveri.

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