Quest’anno ricorrono i 250 anni dalla morte di uno dei più grandi artisti della città di Udine, Giambattista Tiepolo, al quale viene dedicata la mostra dei disegni e delle fotografie storiche, allestita al terzo piano dei Musei del Castello e che si sarebbe dovuta inaugurare nei giorni scorsi
Purtroppo il difficile momento che stiamo attraversando non permette l’apertura al pubblico ma l’Amministrazione ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini e degli appassionati d’arte il materiale online, in attesa che la situazione torni alla normalità.
Questo sarà anche un modo per comprendere e apprezzare ancora meglio l’importanza delle opere e delle testimonianze custodite dal Gabinetto delle stampe e dei disegni e dall’archivio fotografico, grazie ai quali possiamo condividere la memoria che sta alla base dell’ essere udinesi e friulani.
La mostra dei disegni di Giambattista Tiepolo e di suo figlio Domenico sarà quindi presentata online, attraverso dei brevi video di approfondimento realizzati dalla curatrice, arch. Silvia Bianco, conservatrice anche delle Gallerie del progetto, e che verranno pubblicati nelle prossime settimane sui social istituzionali. L’allestimento realizzato nella sede del Museo Friulano delle fotografia, presenta inoltre alcune fotografie della prima ‘storica’ grande mostra sul Tiepolo realizzata dalla Regione nel 1971 nella Villa Manin di Passariano.
“Quella del Tiepolo – ha sottolineato il Sindaco di Udine Pietro Fontanini – è certamente la figura più importante, per quanto riguarda il patrimonio artistico della nostra città. E siamo fieri che Udine possa fregiarsi dell’appellativo di ‘Città del Tiepolo’. Egli è stato non solo uno dei massimi pittori della propria epoca a livello europeo ma anche un testimone del rapporto tra il Patriarcato e la Serenissima e dell’affermazione della nuova borghesia udinese. Fu proprio il Patriarca Dolfin che affidò al Tiepolo la missione di affermare, con i suoi dipinti, il ruolo del Patriarcato e della crescente importanza della città, grazie alle iniziative delle sue più importanti famiglie. Il tentativo di difendere il Patriarcato dall’attacco della Serenissima, purtroppo, non andò a buon fine, ma non fu vano, perché oggi ci resta un patrimonio fatto di opere e di testimonianze dell’esperienza, per molti aspetti unica al mondo”.