05/02/2025

Superare l’eccessiva frammentazione fra strutture e governance dei porti regionali e della logistica. E fare in fretta, perché di tempo non ce n’è più. Due esigenze imprescindibili espresse al convegno sul futuro dei porti ospitato nell’ambito del Future Forum e organizzato dall’Università di Udine a palazzo Antonini. «Dobbiamo saper utilizzare la nostra posizione geografica per garantire un nuovo sviluppo al territorio basandoci sui porti, a partire da quello di Trieste, con un progetto strategico che lo colleghi a tutto il sistema infrastrutturale», ha evidenziato in apertura il presidente camerale Giovanni Da Pozzo, ricordando che «ancor prima delle scorse elezioni abbiamo presentato uno studio predisposto con l’Ocse, in quanto riteniamo, come Unioncamere Fvg, che lo sviluppo della logistica portuale possa rappresentare un vero asset strategico per la nostra regione. Peraltro, da sviluppare in tempi brevi, superando quelle ancora forti resistenze che fanno sì che tutto il sistema portuale, degli interporti e dell’aeroporto del Fvg ragionino non armoniosamente come una rete, bensì tramite singoli campanili e posizioni territoriali». Riprendendo il titolo del libro a cura dei professori Sandro Fabbro e Maurizio Maresca, “Fvg-Europa: ultima chiamata” presentato al convegno, «non abbiamo più tempo da perdere – ha aggiunto Da Pozzo –: il mondo intorno a noi si sta organizzando e ri-organizzando». A introdurre il libro dei due docenti è stato l’ex rettore di Trieste Giacomo Borruso. Il titolo «già coglie un punto centrale che è il legame del nostro territorio con l’Europa».

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