Di Marco Mascioli
Quattro giorni di zona rossa, rispettata dalla maggioranza dei corregionali con l’eccezione di poche famiglie che hanno fatto cenoni e pranzi di vigilia e Natale con tavolate da oltre dieci persone, ma poche multe fatte per guida in stato di ebrezza e circolazione dopo le 22. Dopo Natale e santo Stefano è passato anche il fine settimana e lunedì 28 ci siamo svegliati con un’abbondante nevicata in buona parte della regione, ad esclusione della costa bagnata dall’Adriatico e le precipitazioni nevose stanno continuando in tutta l’area montana. Nella parte più meridionale della regione, sin dalle 9 del mattino, la neve si è trasformata in pioggia ripulendo le strade.

Fino al 30 dicembre siamo in fascia arancione. Riaperti i negozi e consentiti gli spostamenti all’interno del Comune di residenza dalle 5 alle 22. Per i Comuni con meno di 5.000 abitanti è possibile raggiungere altre località, entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi al pubblico bar e ristoranti, ma disponibile il servizio è disponibile per asporto.
Le previsioni per i prossimi giorni non sono tutte concordi come nei giorni scorsi in cui tutti unanimemente avevano previsto le nevicate. Possibili ulteriori precipitazioni nevose, pioggia e anche sole splendente sin da mercoledì. Dalla Protezione Civile regionale per ora solo un’allerta regionale: DALLE ORE 00:00 DEL 29/12 ALLE ORE 14:00 DEL 30/12, ARANCIO SU FVG-A E FVG-B (provincia di Pordenone e Parte nord della provincia di Udine), PER NEVICATE, VENTO FORTE E VALANGHE, GIALLO SU FVG-C E FVG-D (provincia sud di Udine, provincia di Gorizia e di Trieste), PER MAREGGIATE E ACQUA ALTA. Diverse squadre comunali di Protezione Civile si sono già mobilitate per intervenire lungo alcuni tratti delle strade comunali.

Essendo girato il vento da sud, con aumento delle temperature, si teme l’innalzamento del livello delle maree e l’esondazione dei fiumi soprattutto nella bassa friulana con le località portuali allagate i tutti i fiumi principali a livello di guardia per il difficile deflusso nelle foci, dove il mare non riceve.
Come al solito diverse zone sono senza energia elettrica a causa del crollo di pali e tralicci con le linee dell’alta tensione e telefoniche che si ostinano a non voler interrare. Inutile parlare delle linee ferroviarie che in regione hanno ritardi e soppressioni anche durante le giornate di sole, basta che una foglia finisca sui binari, figuriamoci con la neve che ha praticamente cancellato alcune linee.