05/06/2023

Il Consiglio regionale ha votato per la non ammissibilità della proposta di referendum abrogativo regionale della legge sull’organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, sottoscritta da 1.336 cittadini e depositata in Consiglio quasi un mese fa a cura dei 9 promotori. Poiché l’Ufficio di presidenza non ha espresso un parere unanime sulla sua ammissibilità o meno, la decisione è passata all’Aula, la quale, dopo un dibattito di un’ora e mezza, ha accolto un ordine del giorno presentato dai capigruppo di maggioranza Moretti (Pd), Lauri (Sel) e Paviotti (Cittadini) con cui si è sancita la non ammissibilità della proposta referendaria. Per l’ammissibilità del referendum si sono, invece, espressi Ciriani (FdI/AN), Sergo (M5S), Riccardi (FI), Santarossa (AR), ma anche Pustetto in difformità al suo gruppo (Sel). Il quesito contenuto nella proposta – si legge nell’ordine del giorno – non rispetta il requisito di ammissibilità, secondo cui non possono essere sottoposte a referendum abrogativo le leggi regionali il cui contenuto sia reso obbligatorio da norme dello Statuto o da norma statali vincolanti per il legislatore regionale. Tra le motivazioni il fatto che non verrebbe garantita la continuità delle gestioni esistenti del servizio idrico, ma solo quella per i servizi di gestione dei rifiuti; inoltre l’abrogazione referendaria esporrebbe la Regione al potere sostitutivo statale e, infine, la legge regionale è interessata da obblighi che derivano dall’appartenenza all’Unione Europea.

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