23/07/2024

L’assemblea pubblica a Villa Vicentina: tutti i “perché sì” alla fusione tra Fiumicello e Villa Vicentina.  ( ripresa audio video integrale degli interventi dei sindaci di Fiumicello, Villa Vicentina e Valvasone-Arzene)

“Si può fare fusione mantenendo storia e identità”. E’ questo il fil rouge che ha unito gli interventi degli amministratori all’assemblea pubblica che si è svolta il 25 agosto   a Villa Vicentina per illustrare alla cittadinanza il percorso che ha portato a elaborare un progetto di fusione tra i due Comuni e quello che cambierà se i cittadini dovessero esprimersi positivamente al referendum indetto il prossimo 24 settembre. In un’affollata Sala Polifunzionale a spiegare i benefici di una fusione tra due comuni, una best practice, è stato il primo cittadino di Valvasone-Arzene, Markus Maurmair che non ha nascosto le difficoltà che hanno portato le due realtà alla fusione, ricordando però come i tagli degli ultimi anni delle risorse agli enti locali avrebbero portato, senza fusione, a un unico risultato: “aumentare le tasse e ridurre i servizi. La scelta di una fusione – ha affermato – è prettamente amministrativa. Oggi abbiamo ridotto le tasse, siamo dotati di sportelli più attivi e ci sono più soldi per le associazioni”.

Villa Vicentina e Fiumicello già condividono positivamente alcuni servizi e da tale condivisione nasce la volontà di arrivare a una fusione ancor più vantaggiosa. Il sindaco di Villa Vicentina, Gianni Rizzatti ha toccato uno dei punti più vivi della fusione: l’identità. “Servizi d’eccellenza. Questa è l’identità che ci deve distinguere. Proponiamo qualcosa che può essere indigesto, ma oggi i comuni sono alle prese con questioni economiche che ci penalizzano, anche dal punto di vista del personale. Una fusione va a beneficio di tutti”.

A parlare sono i numeri, dettagliati punto per punto, dal sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel con una precisa premessa: “Non vogliamo spaccare due comunità, bensì unirle. Questo non è un sole che tramonta, ma un’alba”. La chiarezza dell’esposizione ha incontrato il favore del pubblico presente che si è unito in un applauso unanime agli amministratori, cui è seguito un momento di approfondimento informale che ha ulteriormente unito le due comunità.

RAPPRESENTANZA POLITICA. 1 sindaco e 6 assessori (3 di Villa Vicentina e 3 di Fiumicello) che portano la nuova realtà a essere il secondo Comune per importanza all’interno dell’Uti Agro Aquileiese, dotandosi di personale amministrativo che include tutti i responsabili di servizio, 9 operai, 1 cuoca e 14 impiegati.

UFFICI SUL TERRITORIO. Anagrafe e protocollo saranno aperti tutti i giorni in entrambi i Comuni; per l’Ufficio Tecnico è prevista una nuova sede aperta tutti i giorni a Villa Vicentina. Quanto allo Sportello Tributi, sarà garantita l’apertura una volta alla settimana a Fiumicello e ogni 15 giorni a Villa Vicentina. I due uffici postali, la caserma dei Carabinieri e il Caf non sono di competenza comunale, ma i due primi cittadini assicurano che questi presidi saranno garantiti in entrambi i comuni, “un primo passo a difesa dell’utenza debole”.

ISTRUZIONE. Nel 2018 nascerà un nuovo asili nido a Fiumicello; la scuola dell’infanzia vede, invece, due plessi, uno per ciascun comune ed è previsto un potenziamento dei servizi per la scuola elementare anche con il servizio di scuolabus gratuito sia per gli alunni delle elementari sia per quelli delle scuole medie, servizi possibili solo con la fusione.

SERVIZI SOCIOSANITARI. 6 medici e un nuovo ambulatorio garantiranno un servizio capillare su tutto il territorio; lo studio pediatrico vedrà un’apertura anche a Villa Vicentina e, su richiesta dei sindacati, il servizio di infermiere di comunità è confermato in entrambi i Comuni. Anche il servizio di assistenza sociale sarà rafforzato con l’apertura a Villa Vicentina 3 volte alla settimana. Una novità importante riguarda il trasporto a carico del Comune per l’utenza diretta all’Ospizio Marino di Grado.

I NUMERI. Una fusione conviene. L’addizionale Irpef sarà portata al 6% e la no tax area arriverà a 20.000 euro che tradotto significa difendere l’utenza debole, prevedendo che circa il 60% dei cittadini non pagherà più l’addizionale Irpef comunale. Inoltre, in condivisione con le sigle sindacali, sarà ridotta l’Imu agricola. Nel complesso, si arriverà a un abbattimento delle imposte per 180mila euro. Notevole anche la riduzione dei costi della politica e il dimezzamento degli adempimenti burocratici.

Con l’impegno dei due sindaci, ora il progetto verrà portato direttamente nelle case dei cittadini, con ampio spazio al dialogo e all’approfondimento individuale.

 

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