10/09/2024

Per la chiusura delle celebrazioni nel centenario della Grande Guerra il delegato del Friuli Venezia Giulia degli Ordini dinastici della Real Casa Savoia, cavalier Alessandro Berghinz, ha organizzato una serie di cerimonie alla presenza del principe Emanuele Filiberto di Savoia, in luoghi sacri del Friuli Venezia Giulia, per rendere omaggio a tutti i caduti di un conflitto tragico, combattuto sanguinosamente per ideali e valori che non possono essere scoloriti nella memoria collettiva. Per Emanuele Filiberto, accompagnato dalle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, una giornata intensa, resa anche faticosa da un malanno che lo ha costretto a reggersi su una stampella. Con grande puntualità sugli eventi, nella prima mattinat di giovedì 20 settembre il principe ha iniziato a percorre la salita al colle di S.Elia, posto di fronte al Sacrario di Fogliano Redipuglia, per giungere alla sua sommità, dove si erge il monumento ai caduti italiani della prima guera mondiale.

Il colle di Sant Elia fu il luogo dove inizialemente vennero sepolti 30 mila caduti, per essere poi traslati nel grande Sacrario. Dopo la cerimonia di deposizione della corona di fiori, Emanuele Filiberto ha assistito alla Santa Messa nella chiesa del Sacrario ……da lì, accompagnato dalle autorità e dal console onorario d’Austria a Trieste, Sabrina Strolego, ha poi raggiunto il vicino cimitero austro ungarico, in cui riposano 14.550 soldati, dove si è svolta la seconda cerimonia di deposizione di due corone, una con la croce sabauda e l’altra del Consolato onorario d’austria.

Giunto a Treiste, Emanuele Filiberto ha incontrato in municipio il sindaco della città, Roberto Di Piazza, che gli ha illustrato le politiche di sviluppo della città.

L’esponente di Casa Savoia ha poi fatto visita, accompagnato dall’assessore Giorgio Rossi, all’Istituto regionale per la cultura istriano fiumano dalmata, accolto dai dirigenti, che gli hanno descritto l’odissea dei profughi e la ferma volontà di mantenere viva la memoria di quanto accadde agli italiani nelle terre istriane e dalmate, dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale.

Non è mancata una breve visita al museo dell’Istituto.

La visita di Emanuele Filiberto è proseguita alla risiera di San Sabba, unico campo di concentramento e sterminio in Italia. Ad illustrare l’ex campo la direttrice dei musei civici di Trieste e il direttore della risiera di San Sabba, dove morirono tra le 3 mila e 5 mila persone e che oggi è meta di circa 100 mila persone all’anno, provenienti da tutta Europa, il 60 per cento delle quali sono studenti.

Dopo la deposizione della corona di fiori sabauda, Vittorio Emanuele ha concluso la visita triestina alla Foiba di Basovizza, l’inghiottitoio naturale che conserva almeno 500 metri cubi di resti umani, In questa foiba fu gettato dai partigiani jugoslavi un numero imprecisato di persone.

Il tour in regione di Emanuele Filiberto, accompagnato anche in vistita ai castelli di Miramare e di San Giusto a Trieste e, l’ultimo giorno a Udine, ai musei diocesani del Duomo e alla galleria del Tiepolo in arcivescovado, è stato completato da una tappa conviviale al castello di Villalta di Fagagna, dove la sera del primo giorno, si è tenuta la cena con il principe, gala di beneficenza, impreziosito da intermezzi di musica classica dal vivo, da una sfilata di moda e da una mostra di reperti storici della grande guerra. I fondi raccolti sono destinati al centro medico psicopedagogico “Villa santa Maria dei Colli di Fraelacco e agli Ordini dinastici della Casa Reale di Savoia per finanziare le numerose iniziative di solidarietà, ultima delle quali la costruzione di un poliambulatorio per gli sfollati di Genova a seguito del crollo del ponte Morandi. Durante tutto il corso della permannza in regione, il principe, più volte avvicinato da giornalisti che gli chiedevano commenti di carattere politico, ha preferito defilarsi con risposte diplomatiche , non volendo mescolare il senso della sua visita agli argomenti dell’attualità politica.

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