La comunicazione è la base dei rapporti umani e siccome in ogni azienda ci sono persone e ognuno ha le proprie competenze specifiche, sarebbe ideale condividere i pensieri di tutti per trovare le soluzioni migliori. Questo coinvolgimento renderebbe tutti più partecipi e responsabili, incrementando il senso di appartenenza e l’orgoglio della produzione.
Durante e Vivan Spa di Prata di Pordenone, società del chimico per la produzione di colle speciali e con un trend di crescita costante, ha sottoscritto con la rappresentanza sindacale interna e Femca-Cisl di Pordenone, un accordo innovativo che contiene importanti vantaggi per i lavoratori.

Da un lato l’intesa prevede l’erogazione a ogni singolo lavoratore di un premio superiore ai 1.200 euro annui collegato al raggiungimento di obiettivi quali il fatturato o la riduzione degli scarti, dall’altro lato costruisce un nuovo sistema di relazioni che consente il coinvolgimento dei lavoratori ai processi produttivi e alle scelte aziendali.
Una commissione paritetica tra dirigenti aziendali e rappresentanti dei lavoratori esaminerà i progetti operativi e gli investimenti conseguenti per migliorare i risultati di produttività, sicurezza, qualità, costi, consegne e quant’altro. L’organismo promuoverà la costituzione di gruppi di progetto composti da lavoratori nei vari reparti che, sulla base delle indicazioni ricevute sulla realizzazione degli investimenti, esprimeranno idee per agevolare i risultati degli stessi. Sarà inoltre compito della Commissione predisporre un sistema informatico che permetterà di gestire suggerimenti attinenti al miglioramento del processo o del prodotto proposti dai lavoratori. La Commissione elaborerà infine programmi formativi dedicati ai dipendenti.

Non sembra così strano e non provoca stupore il fatto che l’idea di condivisione nasca in un’azienda il cui direttore generale è un donna. Cosetta Ottolini, esperta in marketing, negoziazione, pianificazione e sviluppo aziendale, lo considera un importante tentativo di modernizzazione non solo delle relazioni industriali ma anche del modo di intendere l’impresa, attraverso la condivisione dei lavoratori nell’inserimento di strumenti organizzativi e produttivi che permettano di assecondare l’evoluzione e il cambiamento imposto da un mercato e da una società in trasformazione.
Troppo spesso la gelosia del “padrone” non agevola la comunicazione interna, disincentiva i rapporti tra colleghi e soprattutto con i superiori. Pochi hanno il coraggio e l’intelligenza di tramandare le proprie conoscenze per paura di non essere più indispensabili.
L’accordo stipulato con il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti e con le linee delineate successivamente, ha evidenziato come i lavoratori, tramite il lavoro della commissione, potranno dare indicazioni operative su come ottimizzare gli interventi predisposti dall’azienda sugli impianti industriali, potranno presentare dei suggerimenti su come migliorare il processo e il prodotto e l’ambiente, indicare gli argomenti più utili per un’efficiente formazione tecnica, le azioni per un maggior benessere aziendale e migliore qualità della vita del personale.
Con la firma di questo accordo, l’azienda ha di fatto dato prova di credere che la costruzione di un sistema partecipativo, rappresenta non solo un importante investimento nella valorizzazione delle risorse umane, ma anche la modalità attraverso la quale rendere l’organizzazione interna più competitiva e adattabile a rispondere con efficacia alle sfide di un mercato sempre più esigente.