Milioni di anni fa creature imponenti dominarono il nostro pianeta. Corpi immensi e potenti che, però, non sopravvissero ad una estinzione di massa avvenuta circa 65 milioni di anni fa, provocata da eventi sui quali si formulano più ipotesi che certezze.
Dino-park interactive Dinosaurs, unico zoo di realistici modelli robottizzati di dinosauri presente in Friuli Venezia Giulia, sta riscuotendo grande successo fin dal giorno della sua apertura, negli spazi ricavati nel centro commerciale Cittàfiera a Torreano di Martignacco.
Oltre una ventina di dinosauri ricalcano con precisione fattezze e dimensioni degli originali. I materiali con i quali sono costruiti e i meccanismi che li muovono amplificano la sensazione di trovarsi di fronte un vero dinosauro.
Dino-park è molto più che una parco dei divertimenti. Gli obiettivi didattici, rivolti anche alle scuole, sono evidenti. Le abitudini, le caratteristiche, la storia dei dinosauri vengono descritte e spiegate.
FINO A PASQUA DA NON PERDERE L’ESPOSIZIONE DI DUE SCHELETRI VERI
Alessandro De Sario, patron del Dino-park, si è spinto anche oltre le ricostruzioni realistiche di questo particolare zoo, proponendo fino a Pasqua, gli scheletri di due esemplari “veri e rari”, un diplodoco e un allosauro: di quest’ultimo ce ne sono pochi esemplari al mondo.
I due dinosauri sono visitabili al Dino-park grazie alla collaborazione di Flavio Bacchia della Zoic.srl ed è possibile anche prenotare telefonicamente al 348 2217887 una visita guidata da esperti.
Bacchia, geologo che nei laboratori di Trieste si dedica con il suo staff al recupero di reperti paleontologici ed alla costruzione di repliche e modelli, collabora anche con il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore, dove è stato scoperto il dinosauro Antonio. L’allosauro e il diplodoco che sono in mostra al Cittafiera di Torreano di Martignacco provengono da un ranch nello Wyoming , dove è stato individuato un grande giacimento di reperti ossei, una vera pacchia per gli studiosi.
Nei laboratori di Trieste si compie l’accurata opera di estrazione dei reperti dalla pietra che li ingloba. L’allosauro e il doplodoco hanno richiesto un anno di paziente lavoro da parte di un equipe di tre esperti che, pezzo dopo pezzo, ha ricomposto per la prima volta gli scheletri in un’area espositiva nelle Scuderie del Castello di Trieste.
Lo spazio riservato ai due esemplari all’interno del Dino-park merita senz’altro una visita perchè, senza nulla togliere all’impatto dei modelli robotizzati, la visione delle vere strutture ossee di questi animali fa volare l’immaginazione, lo stupore e la curiosità, dando una impronta spiccatamente scientifica e didattica alla visita.
E c’è anche un altro motivo per non mancare la visita. Non tutti sanno che questi esemplari sono in vendita. Proprio così…in vendita. La Zoic che li recupera poi li commercializza sul mercato internazionale e non mancano i clienti. Basta andare sul sito di questa società per rendersene conto. Per quel che riguarda in particolare l’allosauro di cui scriviamo, il cui valore sul mercato si aggira sugli 800 mila euro ed anche più, potrebbe prendere la strada del British Museum, con il quale sembra che siano in corso delle trattative. Ragione di più per visitare il Dino-Park, senza dover staccare un biglietto per Londra.
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