10/09/2024

Mentre si discute se esista una vera lingua friulana o si tratti semplicemente di una marea di dialetti parlati come in ogni altra zona d’Italia, c’è un personaggio che con grande deferenza e rispetto sta facendo scoprire le peculiarità del friulano, proprio ai friulani.
Arrivata dalla Lucania che, come dice lei stessa, pochi sanno di preciso dove si trova, quasi come il Friuli Venezia Giulia per il resto degli italiani. Ha fatto diversi lavori, poi ha iniziato a fare teatro perfezionando il suo spettacolo e solo l’esplosione di alcuni video sul web l’hanno portata alla ribalta con un seguito di appassionati impressionante.

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Si definisce barista di professione e cabarettista per passione, ma la passione è tale da riuscire a presentare uno spettacolo grandioso: cinquanta sfumature di friulano.
La frase che si sente ripetere più spesso tra gli spettatori durante la sua esibizione è che il suo friulano è perfetto. Ascoltandola non si riesce a dedurre dove lo abbia imparato, ma il risultato è eccellente. Verso la fine dello spettacolo riesce addirittura a sfoderare alcune differenze tra le diverse parlate peculiari delle aree della regione.
Catine presenta uno spettacolo in quattro tempi o anche più considerando il bis. Per le rime tre uscite indossa i panni di personaggi tipici, con parrucca e abbigliamento diversi. L’ultimo atto è in versione naturale, “cui cjavei a suste” (con i capelli a molle), parla di se stessa e riporta i suggerimenti e le annotazioni che le persone le segnalano, in uno spettacolo in continua evoluzione, con novità e aggiornamenti costanti. Secondo lei col friulano puoi andare dovunque: Spagna, Portogallo, Brasile; Francia, Germania e Austria, Inghilterra e perfino in Cina. In verità si tratta semplicemente di assonanze verbali che giammai noteremmo se non lo facesse Catine.

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A Codroipo s’è presentata di giovedì sera, il 19 gennaio, in un bar gremito, con tavoli, sedie e panche allestite per l’occasione, tanta gente in piedi e qualcuno è rimasto fuori, cercando di carpire le battute dalle fessure della porta, sufficienti a far uscire la voce senza consentire l’accesso ai pinguini pieni di ghiaccio che si trovavano davvero a loro agio grazie alle temperature ben sotto lo zero, all’aperto. Senza dimenticare che nel teatro di Codroipo l’ERT presentava lo spettacolo di punta della stagione.
Tornerà in Medio Friuli per un altro spettacolo venerdì 17 febbraio a Sterpo di Bertiolo. Un’occasione da non perdere per mangiarsi una grigliata e divertirsi, riflettendo sulle verità che Catine riesce a portare alla luce con la simpatia e la gioia che probabilmente solo una lucana può rilevare e acquisire per sentirsi a casa anche in Friuli.
Caterina Tomasulo, ha il suo cavallo di battaglia nella cultura friulana, nelle piccole differenze tra le usanze che distinguono i diversi territori, parole, vocalizzi che non potrebbero rendere l’idea qualora scritte su carta ma grazie a Catine ci sono state sparate addosso con un ritmo che consente di ridere e applaudire quando non se ne può fare a meno.
Il lavoro di preparazione è stato sicuramente duro. Da decine di anni studia ascoltando il friulano e il risultato è la sua padronanza assoluta della parlata. Meglio di tanti friulani. Ora il suo sogno è riuscire a portare alla ribalta le due realtà, quella lucana e quella friulana, magari con uno spettacolo che possa far sorridere delle differenze e delle similitudini tra due zone tanto distanti quanto simili per l’indifferenza del resto d’Italia.

Marco Mascioli

 

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