04/02/2025

La fusione fra due o più comuni contigui, prevista dall’articolo 133 della Costituzione e dallo Statuto di autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia, consiste in un processo di accorpamento di più comuni preesistenti finalizzato a istituire un nuovo e unico ente. Lo stesso Statuto di autonomia assegna alla Regione il compito di istituire con legge i nuovi comuni derivanti da fusione, consultando le popolazioni interessate. Non è previsto un quorum, non sarebbe vincolante comunque il risultato del referendum, ma sicuramente si dovrà tener conto del parere della cittadinanza per cambiamenti così importanti. IMG_3005ERN

Domenica 19 giugno 2016 avranno luogo tre referendum consultivi in Friuli Venezia Giulia, per la costituzione di tre nuovi comuni nati dalla fusione di realtà contigue:
“Monfalcone Ronchi Staranzano” mediante la fusione dei Comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Staranzano, promosso su iniziativa del 15% degli elettori di ciascuno dei tre Comuni;
“Tramonti” mediante la fusione dei Comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, promosso su iniziativa del 15% degli elettori di ciascuno dei due Comuni;
“Codroipo Camino” mediante la fusione dei Comuni di Camino al Tagliamento e Codroipo, promosso su iniziativa dei due Consigli comunali coinvolti.
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Nell’ultimo caso il comune più grande della provincia di Udine incrementerà l’importanza a livello regionale e tutte le nuove comunità che si andranno a formare, qualora i referendum dessero esito favorevole, saranno molto più ricche. La legge di stabilità, unitamente agli incentivi regionali, consentiranno un notevole miglioramento delle finanze locali.

Parlando di misure concrete, per Codroipo Camino ci sono a disposizione 2,7 milioni di euro e grazie allo svincolo dal patto di stabilità saranno sbloccati quasi 10 milioni di euro complessivi per realizzare le opere che diversamente non sarebbero possibili, ma anzi in alcuni casi, si tratta di finanziamenti già concessi per i quali i Comuni pagano gli interessi, senza poterli utilizzare.

D’altra parte non ci saranno aspetti negativi dato che tutte le strutture attualmente presenti nei territori degli attuali due comuni rimarranno tali e quali, anzi nel caso del municipio, la fusione consentirà sia ai cittadini di Codroipo, sia a quelli di Camino al Tagliamento di recarsi in questo o quel palazzo municipale per sbrigare qualsiasi pratica. Codroipo Camino assumerà le sembianze di vera città con incremento di servizi per i cittadini e il completamento di tutte quelle opere che diversamente il patto di stabilità non consentirebbe.
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A Codroipo si sta configurando una situazione quantomeno particolare dato che, essendo una legge regionale a favorire e incentivare le fusioni tra i comuni, con la presidente e gli assessori appartenenti al PD, sembra impossibile che due comuni di centro destra abbiano accolto l’opportunità, dimostrando che quando si vuole fare qualcosa di concreto per i cittadini, non dovrebbero esistere interessi di partito.

In concreto ci sarà un notevole incremento di denaro a disposizione, per realizzare una struttura che potrà risparmiare in futuro con un sindaco in meno, un terzo di consiglieri in meno e l’ottimizzazione della struttura burocratica che consentirà un risparmio calcolato nel 50%.
Il referendum di domenica 19 giugno 2016, dalle 7 alle 23, non solo i cittadini interessati al ballottaggio in esito alle elezioni del 5 giugno scorso, bensì anche i residenti nei comuni interessati alle fusioni, dovranno recarsi alle urne e confermare la volontà del cambiamento o meno.
In occasione della sua visita in Friuli Venezia Giulia, ho incontrato il vicepresidente del Senato della Repubblica Maurizio Gasparri, al quale ho chiesto un parere sulla fusione.

Marco Mascioli

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