Un turismo lento e consapevole sui percorsi della fede, anticamente affrontati dai pellegrini crea nuove opportunità di promozione del territorio.
Lo hanno voluto rimarcare il governatore della Regione, Massimiliano Fedriga, e gli assessori regionali alle Attività produttive e al turismo, Sergio Emidio Bini, e alle Finanze, Barbara Zilli, all’inaugurazione del Cammino di Sant’Antonio, il percorso ideale che collega Gemona del Friuli alla Basilica del Santo, a Padova, e si ricongiunge con Capo Milazzo, in Sicilia.
Il luogo, quest’ultimo, dove il Santo, come si racconta, approdò dopo un naufragio nel rientro dal Marocco, per poi proseguire fino alla città veneta nel suo viaggio volto a diffondere la fede.
L’assessore Bini, che assieme all’assessore Zilli e al sindaco di Gemona, Roberto Revelant ha tagliato il nastro inaugurale, ha evidenziato che il Cammino di Sant’Antonio va a colmare un’offerta turistica che nel Friuli Venezia Giulia annovera già i Cammini celesti, il percorso delle Pievi della Carnia, le chiesette delle Valli del Natisone, la miriade di edifici antichi e storici sedi e icone del culto religioso.
Si tratta di occasioni, che assieme ai percorsi lungo le antiche vie romane, come la Romea Strata, animano e richiamano una forma di turismo lento che, come ha ricordato l’assessore, in questo periodo è cresciuto prepotentemente. Bini ha altresì colto l’occasione per ringraziare quel mondo del volontariato laico e religioso – “che ha lavorato molto in questi anni per consentire di raggiungere i risultati concreti”.
“Si tratta – ha spiegato Bini – di una forma di turismo trasversale che coinvolge ciclisti, camminatori, esploratori ecologici, curiosi del territorio… tipologia di turismo – quella del turismo religioso, che, oltre a far conoscere le numerose sfaccettature e prerogative del territorio, favorisce anche la riscoperta personale”.
“Si tratta di una forma di turismo – ha precisato l’assessore Zilli – sempre a proposito del turismo religioso – legata alla riscoperta delle peculiarità e delle testimonianze della cultura e del Sacro, che presentano tracce importanti nella nostra terra, e che riscopre oggi le sue radici nel più antico santuario del culto antoniano che è quello di Gemona”.
Il tracciato del Cammino di Sant’Antonio segnalato da un’apposita cartellonistica lungo un percorso di 250 km, e che verrà promosso attraverso PromoTurismoFVG, si sviluppa da Gemona per toccare Majano, Sequals, Montereale Valcellina, Polcenigo, Sacile; per poi proseguire in Veneto attraverso Vittorio Veneto, Susegana, Vidor, Asolo, Camposanpiero, fino a raggiungere, dopo dieci tappe, a Padova, la Basilica del Santo.