29/11/2023

Boris Pahor, scrittore triestino di lingua slovena e caratura internazionale, compie 103 anni, L’assessore regionale alla cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, nell’inviargli gli auguri i miei migliori, sottolinea che ” Pahor con i suoi scritti e i suoi interventi pubblici, soprattutto nelle scuole, trasmette in maniera diretta, chiara e senza distorsioni o interpretazioni di convenienza ciò che sono stati i traumi del secolo scorso. Ogni sua parola stimola riflessioni nelle quali altrimenti sarebbe difficile addentrarsi”.

“A sette anni – ricorda Torrenti – Pahor dal colle di Scorcola vide il rogo del ‘Narodni dom’, simbolo degli sloveni di Trieste. ciuto in lui il senso di forte opposizione a qualsiasi politica repressiva. Questo suo testardo e straordinario amore per la libertà lo ha portato, come recita il titolo di un suo libro, a dire tre volte “No”: no al fascismo, no al nazismo e no a quella forma di comunismo antiliberale e calpestatrice delle identità nazionali”.

Tra i molti suoi libri, il più conosciuto di tutti, e anche il più tradotto, rimane Necropoli, la testimonianza autobiografica dei mesi passati in diversi campi nazisti tra il 1944 e il 1945.

Lo scrittore fu infatti deportato in Germania dopo l’arresto, avvenuto a Trieste, da parte di collaboratori del regime nazista sloveni, per via della sua adesione al fronte di Liberazione sloveno.

Lo scrittore triestino ha continuato a perorare molte cause locali, quali il diritto all’uso dello sloveno e la conservazione della memoria dei crimini perpetrati dal regime fascista. Negli ultimi anni, in particolare, Pahor si è adoperato affinché non si cancellino le tracce di diversi campi di internamento italiani.

“La biografia di Pahor – ricorda Torrenti – è piena di atti coraggiosi e di battaglie politiche. Tutto va ricordato, trasmesso e custudito”.

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