27/07/2024

Si chiude con una domenica di pienone alla Fiera di Pordenone la 6^ edizione di Pordenone Antiquaria, mostra mercato nazionale di antiquariato che conferma a fine manifestazione il numero di ingressi dello scorso anno. Un risultato che soddisfa gli organizzatori, incentivato dal passaparola degli appassionati che indicano questa manifestazione come la più completa e ricca di tutto il Friuli Venezia Giulia e una delle principali nel Nordest. Mobili, argenterie, marmi, statue lignee, dipinti, arte sacra, porcellane, tappeti orientali, maioliche, diamanti, gioielli e tanto altro ancora: Pordenone Antiquaria ha offerto una vetrina su pezzi di valore rappresentativi di periodi della storia dell’arte dal 1500, fino al 1800, con anche proposte nell’ambito del modernariato tipico del 1900. Appartengono proprio a questo periodo i vasi in vetro, complementi d’arredo e le lampade che hanno riscosso il maggior apprezzamento da parte del pubblico con anche un buon risultato in termini di vendite a fine manifestazione. Molto apprezzata la coppia di piatti da muro policromi a fondo oro di 61 cm di diametro marchiati Galvani. Si tratta di un opera unica non solo per la bellezza delle decorazioni (raffigurano un volatile stilizzato e un cerbiatto tra i fiori) ma anche per la difficoltà di cottura date le dimensioni ed i tipi di coloranti usati. I due piatti non sono stati venduti mentre le trattative in qualche caso giunte a buon termine si sono concentrate su alcuni vasi in vetro sempre marchiati Galvani e su altri complementi d’arredo realizzati a mano in vetro di minor valore comunque. Il trend rilevato da salone pordenonese rispecchia l’andamento generale del settore che è a due velocità sul fronte dei prezzi: è in diminuzione il valore delle opere ‘medie’, valore fino a 50.000 €, mentre sta salendo quello delle opere ‘importanti’ oltre i 50.000 €. Quali le impressioni a caldo a fine fiera da parte degli espositori? Gli oggetti di antiquariato possono ancora essere considerati un buon investimento? A questa domanda rispondono alcuni antiquari presenti al Salone pordenonese “Sì, per molti versi, soprattutto se la scelta degli oggetti d’arte è compiuta in maniera oculata, in questi casi la rivalutazione può arrivare al 5% annuo. Al momento ci sono tipologie di antiquariato che non risentono quasi per niente del momento critico e della situazione congiunturale complessiva. Per esempio, mantengono un forte mercato e restano una forma di investimento importante la cosiddetta ‘alta epoca’, ovvero tutto ciò che è veramente antico (dal 400 al 700), specie i mobili del XVI secolo italiano; i pittori minori dell’800 e del 900; il modernariato, a condizione che sia firmato da grandi designer. Quasi scomparsa la domanda nella fascia media di mercato – concludono gli espositori – un peccato in un momento in cui con il calo dei prezzi si potrebbero veramente fare degli ottimi affari e acquistare un oggetto per abbellire la propria casa che può rivalutarsi nel tempo diventando così anche un ottimo investimento”.

Il prossimo appuntamento alla Fiera di Pordenone sarà tutto dedicato ai foodies e ai professionisti della ristorazione: Cucinare, salone dell’enogastronomia e delle tecnologie della cucina, sarà aperto nei padiglioni 7-8-9 dal 14 al 17 febbraio. Già pubblicato il calendario degli appuntamenti con chef stellati e protagonisti di trasmissioni televisive dedicate al cibo. www.cucinare.pn

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