È un disturbo di cui si parla poco, ma sono centinaia di migliaia le persone che ne soffrono. Anche in Friuli Venezia Giulia. Così come sono tante le richieste di aiuto che l’associazione A.I.T. Tinnitus, con sede a Lavariano, rivolge continuamente alle istituzioni. “Noi ci impegniamo a dare un contributo per la ricerca alle Università di Pavia e alla Mario Negri di Milano – spiega il presidente, Ottorino Savani – ma se questo Governo non ci aiuta, è difficile portare avanti gli studi. Da anni scriviamo a deputati e senatori, ma non abbiamo mai ottenuto risposte, eppure in Fvg siamo 100.000 a soffrirne, sei milioni in Italia e convivere con l’acufene porta anche alla morte per suicidio, perché si va incontro a un forte stato di depressione. Anche nella nostra regione ci sono stati dei casi”.
Voci inascoltate, dunque, quelle dell’Associazione A.I.T. che da 20 anni cerca di dare voce a tutti coloro che soffrono di acufeni e si batte per far riconoscere questo disturbo come una malattia. Ma soprattutto chiede contributi per la ricerca, unica speranza per milioni di persone.
“Si nutre sempre la speranza di un intervento concreto delle istituzioni – ha ricordato Savani alla recente assemblea dell’Associazione – affinché diano avvio a studi e ricerche su questa patologia orfana, che può colpire tutti indistintamente”.
Oggi l’unico aiuto arriva dai dispositivi acustici, ma una cura definitiva non esiste. Con l’acufene bisogna imparare a convivere, bisogna fare i conti tutti i giorni con quei rumori e ronzii che non si spengono mai e che possono modificare la qualità della vita. Fino a non resistere più.
Si rinnova l’appello dell’A.I.T. Tinnitus per un aiuto, che può arrivare anche dai cittadini devolvendo il 5×1000 all’Associazione (C.F. 94075480304).