Il Centro di Eccellenza per le Unità di Polizia di Stabilità (CoESPU) di Vicenza, nell’ambito della Presidenza italiana del G7, ha ospitato la prima riunione del Gruppo di Esperti G7 sul Peacekeeping e Peace Building. È quanto si apprende da una nota di Palazzo Chigi, in cui si sottolinea che il Gruppo svolge un’importante funzione di coordinamento delle iniziative dei Paesi G7 in materia di operazioni di pace e stabilizzazione post-conflitto, e cura i seguiti e l’attuazione delle decisioni assunte in questo cruciale settore in occasione degli annuali Vertici politici.
La riunione si è concentrata sull’addestramento dei Caschi Blu e delle unità di polizia da impiegare nelle operazioni di mantenimento della pace onusiane (attualmente 16, di cui 9 nel continente africano), ed in particolare sull’adattamento dei programmi di formazione a sfide e criticità emerse sul terreno. Si tratta di una questione di grande rilievo, anche alla luce dell’affermazione di tematiche di natura trasversale aventi un impatto sempre più rilevante sulla sicurezza, tra cui la protezione dei diritti umani e dei civili nelle aree di conflitto, il coinvolgimento delle donne nei processi di pace, la tutela del patrimonio culturale nelle situazioni di crisi, di cui il personale sul campo è chiamato a tenere conto nello svolgimento del proprio mandato. La discussione ha quindi consentito di valutare possibili strategie in ambito G7 per dotare i peacekeepers di sempre più elevate ed aggiornate competenze, conoscenze e standard etici e professionali in linea con i principi della Carta ONU, fondamentali per il buon esito delle missioni.
L’organizzazione dell’evento presso il CoESPU, gestito dall’Arma dei Carabinieri, a cui gli Stati Uniti contribuiscono finanziariamente, ricoprendo anche la posizione di Vice Comando, ha consentito di valorizzare il tradizionale impegno delle nostre forze armate nel peacekeeping onusiano, a partire proprio dalle attività di formazione ed esercitazione.