26/09/2023

A Udine ogni grande albero che viene abbattuto perché malato, non solo viene sostituito con uno nuovo, ma il saldo risulta positivo con oltre il 30% di nuovi alberi in più. Il dato emerge dagli uffici del Comune che hanno contato uno per uno, è proprio il caso di dire, gli alberi piantati e quelli abbattuti dal 2007 al 2015. In 8 anni gli abbattimenti di alberi di proprietà comunale sono stati in totale 2.468 (274 all’anno) a fronte di 3.344 nuovi alberi piantati (371 all’anno). A questi, poi, si sono aggiunti 7.506 astoni forestali, piccoli alberi di 1-2 anni. Il che vuol dire che a Udine in pochi anni sono stati piantate oltre 10 mila essenze arboree.

26_10_16-sezione-ippocastano-malato-castelloMa perché viene abbattuto un albero? Sono gli stessi tecnici del Verde Pubblico del Comune a rispondere. L’albero in città risente di situazioni molto poco naturali e spesso conflittuali con lo svolgersi delle attività umane, tranne che nei casi di aree verdi di vasta superficie, dove comunque l’inquinamento atmosferico è identico a quello riscontrabile nelle altre zone della città. Per questo motivo la sua vita media e la propensione ad ammalarsi e a decadere è sensibilmente più accentuata che nelle aree rurali o boschive. La prima difficoltà che gli alberi si trovano a dover affrontare in ambito cittadino è quella dell’esiguo spazio che molto spesso veniva in passato loro assegnato per assicurarne il successivo sviluppo, non soltanto della chioma, ma anche dell’apparato radicale. A differenza di quanto accade negli ultimi anni, nell’atto della piantumazione prima venivano spesso alloggiati in un angusto riquadro ricavato nel marciapiede e distante non più di un paio di metri da edifici con i quali l’apparato aereo sarebbe andato ben presto ad interferire.

Oltre all’inquinamento dell’aria e alla riduzione dello spazio vitale, gli altri interventi che comunemente vengono “inflitti” agli alberi cittadini consistono nell’inquinamento del suolo, negli scavi effettuati per l’interramento di sottoservizi e che implicano la riduzione degli apparati radicali, nella riduzione sensibile delle chiome, che talvolta è necessaria proprio a causa della loro sovrapposizione con fabbricati attigui, in varie rotture ed escoriazioni provocate dal passaggio e dalla sosta di automezzi ed altri di minor impatto quali linee elettriche aeree, uso degli alberi come supporti a vari manufatti, eccetera. Gli alberi corrono però ai ripari contro queste “angherie”, attuando strategie di autodifesa che a loro volta si ritorcono contro gli abitanti della città e le loro attività.festa-alberi-01

Pensiamo, ad esempio, all’intasamento di condotti fognari con radici e foglie, al dissesto di marciapiedi, manti stradali o passi carrai, allo spostamento e alla rottura di tegole con le fronde, ai danneggiamenti di antenne televisive, all’oscuramento di lampioni stradali o di finestre o chi più ne ha, più ne metta. A tutto questo si deve aggiungere una maggior vulnerabilità degli alberi sviluppatisi in ambiente cittadino agli eventi atmosferici di una certa importanza, sia perché oggettivamente dotati di minor resistenza a causa delle condizioni di sviluppo anormali descritte poco fa, sia perché questi fenomeni, e segnatamente i colpi di vento, spesso assumono maggior violenza all’interno della rete viaria con la presenza di alti edifici.

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