Se non ci saranno progressi nella trattativa tra Stato e Friuli Venezia Giulia sull’obiettivo di interrompere i contributi straordinari verso Roma, che mettono a rischio le coperture finanziarie regionali a servizi essenziali per la comunità, potrebbe esserci una rivalutazione del sostegno finanziario che la regione garantisce a servizi statali sul territorio.
“Il Friuli Venezia Giulia non potrà garantire le risorse regionali con cui attualmente contribuisce a sostenere molti servizi statali, resi in ottica di leale collaborazione tra istituzioni”. A dichiararlo è l’assessore alle Autonomie locali e sicurezza, Pierpaolo Roberti, per aprire un’ulteriore riflessione sugli elementi al tavolo della trattativa. “In questo momento – analizza Roberti – la Regione paga una settantina di dipendenti posti in comando presso altre amministrazioni periferiche dello Stato, per un costo superiore a due milioni di euro l’anno. Oltre a ciò annualmente trasferiamo contributi a forze dell’ordine, vigili del fuoco, forze armate, nonché per l’acquisto di materiali, attrezzature per i tribunali e tanto altro ancora”.
“Sono cifre ingentissime – sottolinea ancora Roberti – di cui il Friuli Venezia Giulia si è sempre fatto carico nell’ottica della leale collaborazione tra istituzioni e del miglior servizio reso al cittadino ma sulle quali, con un governo che spreme la Regione rendendo di fatto impossibile per l’amministrazione regionale garantire i servizi essenziali ai propri cittadini, si renderà necessaria una riflessione nelle prossime settimane”.